Ego politicoMa quale gomblotto! Facciamo chiarezza

Diciamolo subito: Alan Friedman è stato molto scaltro a pubblicizzare il suo libro. Forse avrà studiato le cassette delle presentazioni di quelli di Bruno Vespa, chissà. Ma quanto riportato nel vid...

Diciamolo subito: Alan Friedman è stato molto scaltro a pubblicizzare il suo libro. Forse avrà studiato le cassette delle presentazioni di quelli di Bruno Vespa, chissà. Ma quanto riportato nel video pubblicato sul Corriere riguardo il presunto complotto di Napolitano contro Berlusconi non porta alcuna novità nel panorama politico italiano. Al massimo scompiglio.  

Che Berlusconi fosse in difficoltà col suo governo era cosa nota dal tentativo di Fini di fargli perdere la Fiducia parlamentare. Ormai non aveva più una maggioranza credibile a disposizione. Era bersagliato da scandali giudiziari e piccanti. Non riusciva (o voleva) a prendere decisioni importanti ma gravi, che avrebbe minato la fedeltà dei suoi elettori.

Il presidente della Repubblica non fece altro che assumersi la responsabilità di pensare a un eventuale dopo, visto che gli interessi sul debito pubblico italiani stavano schizzando su (la faccenda dello spread). Tra l’altro, va ricordato, per dare l’incarico di presidente del Consiglio a un non politico di professione c’è bisogno di avere certezza della disponibilità nei mesi a venire, poché potrebbe avere o avere preso altri impegni.

In Italia c’è la vulgata bipolarista che pretende, senza che l’architettura costituzionale lo preveda, di far scegliere ai cittadini i presidente del Consiglio dei ministri. Una carica che viene appoggiata dal parlamentp su indicazione del presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano non ha quindi abusato del suo potere, ha solo preso in mano la situazione la cui alternativa (con ripercussioni economiche sconosciutr) sarebbe stata il voto.

Perché non dobbiamo dimenticarci di una cosa: Silvio Berlusconi non è stato arrestato dai carabinieri,  si è dimesso di sua volontà.  Magari ha ricevuto pressioni da Napolitano ma lo ha scelto lui. A Berlusconi convenne dimettersi per far cadere su altri le responsabilità di decisioni che avrebbe severamente pagato al voto di feebbraio 2013. Invece si nascose, appoggiò esternamente il governo Monti e lascio cuocere il Pd nel suo brodo di difesa responsabile di quel governo. Insomma se Berlusconi fosse rimasto fino all’ultimo in sella avrebbe messo l’Italia in una sotuazione difficilmente gestibile perdendo e di brutto le elezioni: avremmo avuto una maggioranza di centrosinistra alla Camera e al Senato.

Che Napolitano abbia contattato Monti prima di novembre non è strano né segreto. Ricordo di Gad Lerner che al suo programma L’Infedele discuteva di un possibile avvicendamento di questo tipo.

La cosa incredibile (e che dovrebbe farci capire di cosa stiamo parlando) è che sul Giornale berlusconiano fanno credere non solo che ci sia stato un colpo di stato mascherato contro Berlusconi ma che il santo di Arcore abbia perso la poltrona per aver cominciato le procedure dell’uscita dell’Italia dall’Euro. Argomento che si rivendica ora ad inizio della campagna elettorale delle elezioni europee e non all’epoca.

Io che sono un critico dell’uso che Napolitano ha fatto dei suoi poteri da un annetto a questa parte non sono così stupido da attribuirgli tutte le colpe di questo mondo. Stupido il sistema mediatico che si trasforma nel circo Barnum della politica e dell’informazione. Stupido chi crederà al vero complotto: quello di chi vorrà sfruttare un’abile iniziativa per vendere un libro per gettare fango e far credere, ancora una volta, il falso. Stupidi i cittadini che decideranno ancora una volta di crederci.

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