O di là o di qua, non lo puoi mettere in mezzo

A me ridere piace un sacco e trovo che contenitori come l'italiano Lercio o il francese Le Gorafi siano un esercizio intellettuale geniale e decisamente interessante, oltre che divertente, perché r...

A me ridere piace un sacco e trovo che contenitori come l’italiano Lercio o il francese Le Gorafi siano un esercizio intellettuale geniale e decisamente interessante, oltre che divertente, perché rivelano, parodiandole, le derive demenziali del giornalismo “serio” e, come tutti gli esercizi di stile, allenano le penne e i cervelli, sia di chi scrive che di chi legge.

Sempre più spesso, però, mi capita di trovare notizie parodistiche, o che sembrano tali, anche su contenitori che non si pongono come Lercio o Le Gorafi, e che si chiamano, per esempio, Rainews o il Mattino, ma anche Repubblica, Corriere e La Stampa, ogni tanto ci cascano. Ma finché si tratta di semplici notizie curiose, o quando va male, bufale prese sul serio per mancanza di professionalità, la cosa – per quanto grave – riguarda le singole testate e la loro credibilità.

Il problema in realtà un altro. È quando in uno stesso contenitore si mischiano i contenuti, quando questi esercizi parodistici vengono interiorizzati da contenitori di informazione, come se fossero una tipologia di articolo, come un’intervista, una recensione, un’analisi, un ritratto.

È quello che è successo su un sito di informazione indipendente francese che si chiama AgoraVox, che sulle sue pagina ha pubblicato un articolo che ha questo titolo: Il Ku Klux Klan denuncia le derive estremiste delle «Manif pour Tous», ovvero le manifestazioni a difesa della famiglia organizzate in Francia per opporsi alle proposte di legge sui matrimoni tra persone dello stesso sesso.
 

]

Ora, il tono dell’articolo è decisamente parodistico, la notizia non viene spacciata per vera (ci mancherebbe) e addirittura la sezione sotto la quale la notizia è pubblicata è ben chiara: Parodie.

Capisco benissimo il ragionamento che c’è dietro alla decisione editoriale di aprire a questi contenuti: generano un sacco di traffico. Però ciò non può giustificare l’invasione di campo di un giornale che vuole essere serio. Non voglio essere bacchettone, tutt’altro – che il dio della satira garantisca lunga e prosperosa vita a siti come Lercio e Le Gorafi – ma mi sembra come se un comico si mettesse a far politica (sì, è vero, succede anche questo, ma non vuol dire che abbia senso).

Forse mi sbaglio, ma sono fermamente convinto che tra la parodia e la realtà c’è una linea rossa tracciata per terra che non ci si può permettere di attraversare con un saltello. O di qua, o di là. Il rischio, se no, è quello di mandare tutto in vacca, ancora di più di quel che sta già accadendo da tempo. E non credo che ne valga la pena.

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter