Proviamo a descrivere la serata tipo di molte coppie…
Lui, dopo il lavoro, torna a casa.
Tiene in mano una dozzina di rose rosse e si è inchinato più volte, salendo le scale, a raccogliere il bigliettino che continua a cadere dal mazzo di rose. Sotto l’altro braccio, invece, tiene una scatola di cioccolatini a forma di cuore: sia la scatola, sia i cioccolatini. Anche quella cade, mentre Lui cerca in tasca le chiavi di casa. Essendo venerdì, ha potuto giocare la carta del “casual friday” per: uscire prima, recuperare la macchina, evitare il traffico dell’ora di punta, posteggiare in tripla fila davanti al fioraio, evitare per un nano secondo la multa del vigile (certamente single), scrivere il bigliettino in auto (col motore acceso), ripartire, andare in un negozio di dolciumi, comprare la scatola (a forma di cuore) di cioccolatini (a forma di cuore) più grande del negozio (per poi maledire la scelta al momento di aprire la porta di casa), tornare verso casa, posteggiare in garage, salire i tre piani di scale a piedi.
Lei, venerdì 14 febbraio, ha preso ferie.
Al mattino aveva già fissato (la telefonata dell’appuntamento risale al dicembre 2013) l’appuntamento dall’estetista: ceretta completa, baffetti, sopracciglia, pulizia del viso, lettino abbronzante, manicure e pedicure. Sempre nel dicembre 2013, aveva fissato anche l’appuntamento dalla parrucchiera: shampoo, taglio, colore, colpi di sole, piega. Intanto si sono fatte le due del pomeriggio. E Lei può dedicarsi allo shopping. Deve scegliere l’outfit della serata. Vestito o camicia e pantalone elegante? Tacchi a spillo o stivale importante? E poi bisogna completare con gli accessori. Borsa, giacca o cappotto?, orecchini, collana. Quando torna a casa (ormai sono già le 18) necessita di una doccia; con tutte le precauzioni del caso per non rovinare la piega, si getta sotto la doccia. Ed è per questo che Lui ha dovuto cercare le chiavi di casa in tasca perché, pur suonando ripetutamente il campanello, nessuno gli ha aperto la porta.
Quando Lei esce dal bagno, Lui la sta aspettando in salotto (da circa 35 minuti).
Rose rosse, bigliettino (un po’ spiegazzato) e cioccolatini piacciono. Lei, però, non ha nessun regalo. Si è fatta bella per Lui: questa è la sua sorpresa di san Valentino.
Quando Lei è pronta – Lui intanto ha già bevuto due aperitivi in cucina, possono recarsi al ristorante (che ovviamente ha prenotato Lui).
Adesso… ditemi… “una sveltina no?!?”…
Poco romanticismo, dite Voi?
Niente affatto… UNA SVELTINA NO è semplicemente l’anagramma di SAN VALENTINO…
Pensateci (Lui e Lei che vi riconoscete nella descrizione della giornata tipo)… potrebbe essere un’idea meno stressante…