Le piogge torrenziali che hanno colpito i due paesi nella scorsa settimana hanno causato morti e sfollati. La situazione è particolarmente grave nel Cantone di Doboj-Zenica (in Bosnia Erzegovina) e in almeno diciotto municipalità serbe.
Non è mai successo niente del genere, da più di cento vent’anni – ovvero, da quando esistono dei registri pubblici che tengono nota del livello dei fiumi e delle precipitazioni. La Serbia e la Bosnia Erzegovina, da più di tre giorni, sono in uno stato d’emergenza a causa delle piogge che si sono riversate nei due paesi nel corso di questa settimana (nella foto, un villaggio nei pressi di Zenica, in Bosnia Erzegovina).
In Serbia, la situazione è particolarmente grave nelle città di Sabac e Obrenovac, le più colpite dalle inondazioni. A Obrenovac, oggi, si sono riusciti a recuperare i corpi di chi ha perso la vita nei giorni scorsi, ma le autorità hanno affermato che non ne comunicheranno il numero fino a quando le acque non si saranno definitivamente ritirate. I 25.000 abitanti sono stati fatti tutti evacuare. A Sabac (50.000 abitanti circa), il rischio è che la Sava possa esondare, e travolgere l’abitato.
In Bosnia Erzegovina, per il momento, il conto delle vittime è salito a sedici, mentre si calcola che almeno un milione di persone sia stato colpito, nel complesso, dalla catastrofe. Nel corso delle ultime settantadue ore le emergenze hanno riguardato soprattutto la parte centrale del paese: tra i comuni più colpiti Maglaj, Banja Luka, Zepce, Vitez, Travnik, Tuzla, Bijeljina, Zvornik, Bratunac, Srebrenica, Kotor Varos e Doboj. L’esercito lavora con la protezione civile per evacuare gli abitanti e assistere chi ha bisogno di aiuto. Ma, rispetto alla Serbia, i soccorsi sono peggio organizzati e manca molto materiale. Le Nazioni Unite, la Croce Rossa, Caritas hanno tutte pubblicato degli appelli (anche verso l’estero) per raccogliere beni di prima necessità e aiuti per gli sfollati : coperte, cibo in scatola e di lunga durata, candele, abiti.
Occorre dire che, per il momento, ogni tentativo di risposta all’emergenza si deve scontrare con immense difficoltà sul terreno: l’elettricità va e viene, così come le comunicazioni telefoniche. Spesso quindi non si riescono a ottenere informazioni chiare, circa l’entità dei danni e delle vittime. Il maltempo dovrebbe tornare nei prossimi giorni, ma dopo l’acqua il rischio principale sarà quello delle frane e degli smottamenti del terreno.
Questi i dati per aiutare le popolazioni colpite :
Bosnia ed Erzegovina
Croce Rossa Bosnia Erzegovina
RAIFFEISEN BANK d.d. BiH
SWIFT CODE : RZBABA2S
IBAN CODE: BA391610000000850119
FULL BENEFICIARY NAME : CRVENI KRIZ FEDERACIJE BIH SARAJEVO
FULL BENEFICIARY ADDRESS: NEDIMA FILIPOVICA 9
Merhamet
Intermediary Bank: COMMERZBANK AG, Frankfurt Am Main
SWIFT CODE:COBADEFF
Beneficiary’s Bank: VAKUFSKA BANKA D.D. SARAJEVO
SWIFT CODE: VAKUBA22
IBAN:BA391601120000060983
Beneficiary: HO MERHAMET MDD, Bistrik 2 Sarajevo
Caritas Bosnia ed Erzegovina
EUR: 338 690 481 206 3318
IBAN: BA39 338 690 481 206 3318,
SWIFT CODE:UNCRBA 22
Per quanto riguarda la Serbia, dall’estero è possibile inviare degli aiuti finanziari attraverso il Ministero delle finanze e la Croce Rossa serba.