Qualche giorno indietro mi trovavo al convegno primaverile sul femminicidio.
Come sapete tema a me assai caro.
Ben due situazioni spiacevoli sono successe:
Una signora – dopo mezz’ora !! – si é alzata urlando “Ma qui voi siete pazzi, é tutto al rovescio. Ora chiamo la polizia!” E se ne é andata urlando.
A quel punto noi femminicisti abbiamo finalmente potuto continuare ad aggiornarci sulle tecniche più all’avanguardia per uccidere le femmine.
Ma poi si é alzato Genny ‘a Carogna, con indosso una maglia con su scritto ‘PARITÀ DI GENERE’ e ha detto:
“Scusate galantuomini se rallento l’esposizione per esporre un mio dubbio: Ok femminicidiare al meglio e con tecniche innovative, ok anche ritrovarsi per un confronto dialettico affinché il progredir di questa disciplina continui a crescere. Ma non vedo perché dobbiamo essere solo noi maschi a femminicidiare. E le donne? Siamo nel 2014! Pensiamo anche a loro!”.
Mi sono trattenuto ed ho anche contato fino a dieci, ma mi sono sentito in dovere di rispondergli:
“Gennaro, dispiace che tu sia così confuso, ma ti perdono dato che probabilmente hai saltato il convegno invernale o non hai letto il mio post su “La vita di Adele”: Femminicidio é quando la donna é vittima. Se é assassina una donna poco importa, se non per stabilirne la pena.
Come tu sai si ha più pena se l’ucciso é femmina e l’assassino é maschio. Abbiamo provato con attività di lobby ma c’è andata male. T’ho risposto? Possiamo continuare?”
Genny ‘a Carogna: “Sì. Gentilissimo. Possiamo continuare”.
E finalmente abbiamo potuto fare il calendario e la mappatura dei femminicidi per il nordest-centro italia summer ’14.
Che faticaccia però! Ormai anche le attività di diletto diventano motivo di screzi.