L’unica speranza è Renzi e non solo in casa nostra ormai. L’italica pratica di saltare sul carro del vincitore sembra diffondersi rapidamente oltralpe, cosa sempre più utile in momenti in cui il morale politico francese non è lontano dall’atmosfera pétainista sotto occupazione nel ’42.
Su France 2 i politici oramai citano Renzi appena possono: « Renzi in Italia l’ha fatto » « La sinistra di Renzi dimostra che si può ancora credere nell’Europa ». E Renzi è sempre sulla bocca di tutti perché è ragionevolmente fuori ombra di dubbio che il tutto è effettivamente merito suo. I colleghi tra un misto di stupore e interesse ti chiedono “Ma allora, questo Renzi…” Anche Philippe Ridet, l’inviato di Le Monde a Roma ormai è costretto a crederci – pure lui che era sempre stato scettico – Renzi è il “campione europeo”, primo ministro del partito di sinistra più nutrito del parlamento europeo. L’Ouest France parla addirittura di “Modello Renzi” di cui si sarebbero invaghiti i socialisti francesi (che, in effetti, tra Hollande e Valls non sanno più da che parte guardare). Renzi è addirittura Sexy Demain per Canal Plus.
Paladino della democrazia, l’uomo che ha accantonato Berlusconi, sconfitto Grillo, fermato l’ondata populista, potrà oggi salvare l’Europa? Si direbbe che invece di europeizzarci noi, siamo riusciti a italianizzare l’Europa intera, ormai siamo tutti preda di umori cangianti e uomini salvifici per trarci d’impaccio. La velocità con cui l’Italia è diventata un modello, lascia pensare che è sempre meglio andarci cauti, da un momento all’altro potremmo ricascarci, e ridivenire ciò che eravamo prima, cioè lo zimbello…