Hanno rubato i soldi pubblici.
Li hanno rubati fin dalla fonte con le tasse, poi li hanno usati più male del solito, gonfiando spese e riciclandoli in società fittizie.
Per Diana, ma chi l’avrebbe detto.
Io no, li credevo onesti tutti, bravi tutti. E invece, smentito!
Perché a livello di analisi sono solo uno stupido.
Nello spreco non vedo differenza tra questi del “sistema Veneto” e pagare professori di religione (per Giove, esistono, sì) o professori che non spiegano perché non sanno nulla.
O forestali calabresi soliti giocare alle carte perché non ci sono abbastanza alberi per tutti da controllare.
Se non che, forse, l’unica differenza è che i secondi sprechi umani sono più poveri di quelli del Mose e quindi – ma perché poi? – fanno più pena ed empatia.
Per i politici però sono più numerosii secondi, quindi stipendi inutili vogliono dire tanti voti.
Tanti soldi pubblici uguale tanti furti.
Alcuni – malati – credono che si risolva mettendo “le persone oneste” ai posti di chi decide come usare i soldi estorti alla gente.
Questa speranza di questi “onesti eroi che una volta là saranno incorruttibili e insostituibili” è l’equivalente di dire che Babbo Natale esiste e fa dell’ottimo sesso orale vs uomo/donna.
Quindi a gioire della sua esistenza deve esserne la società tutta e non solo i bambini, per via dei regali. Invece di far fronte alla realtà, ossia che gli adulti dovranno guadagnare i soldini e comprare i regali ai pargoli.
Oltre a non avere i servigi sexy.
Nonostante questi “onesti” non si vedano dall’alba della società dell’uomo, i cultori della soluzione semplice ma strafiga con “gli onesti” se ne fregano tranquillamente controbattendo con
“sì, ma finora i cattivi”.
Oh, cocchi, non è che ci sono i cattivi al potere da sempre perché i buoni dormivano o perché la popolazione dormiva.
Sono al potere perché le “regole del gioco” lo permettono e perché i cattivi ne hanno da guadagnarci assai con “le regole del gioco”.
Gli onesti sono nella storia i vincitori che si fanno dipingere tali. Stop.
Ogni eccesso di “regole del gioco” che consenta a minoranze organizzate di decidere riguardo gestione dei soldi altrui nonché della libertà a livello di diritti, è un gioco sbagliato e che non tutela la minoranza più piccola e debole di tutte:
L’INDIVIDUO.
Grillo ha ragione quando dice che sono tutti collusi. Ma non vuole cambiare le regole del gioco. Nel senso che per enorme parte dei suoi punti è più fascista/comunista/statalista o come volete chiamarlo di praticamente tutti.
Berlusconi ha ragione quando dice che lo stato è irriformabile e che il sistema giudiziario fa vomitare. Ma non vuole cambiare le regole del gioco – se non per lui -.
Renzi ha ragione quando dice che bisogna cambiare passo, “alto tradimento” e cavolate varie. Ma non vuole – veramente – cambiare le regole del gioco.
Vogliono tutti riformine spot settoriali. E quindi a livello di statisti: bocciati tutti.
“E ma Grillo non ha mai avuto l’occasione” grazie tante, almeno una piccola nota positiva che ci differenzi da Argentina e Venezuela.