Calle del Conde de Almòdovar 1, Valencia
Siamo sempre nel Carmen, qualche angolo più in là.
Al Cafè de las horas mi aveva portato un amico anni fa, un febbraio che sembrava già primavera, con un sole caldo in testa e fiori tutto intorno.
Passando per Valencia è tappa fissa, uno di quelle abitudini che ti tieni strette in ogni posto in cui sei stato, e che ti diverti a ripetere nello stesso modo sperando che tutto ricapiti come la prima volta.
Nel mio rituale c’è il sedersi fuori in mezzo alle piante (incredibilmente sempre verdi, in ogni stagione) e prendere tè freddo alle rose con latte.
Piccole manie personali a parte, le combinazioni di tè, infusi, erbe e spezie si moltiplicano nelle pagine giallo chiaro della lista, affiancate da almeno una decina di combinazioni diverse di gin e tonica.
Il naso all’interno l’ho messo solo una volta: fiori, fontane e putti sono in posa a formare un grande quadro liberty, dove le luci soffuse e il soffitto stellato aumentano l’atmosfera da inizio ‘900. Tutto è molto forte, d’impatto, tanto, ma bello per questo, e perché non esce mai fuori dalla cornice in modo eccessivo.
Cafè de las horas è una tela curata nei dettagli più invisibili, dove tutto è esattamente al suo posto, ma niente è come te lo aspetteresti.
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