Secondo la prestigiosa rivista britannica Empire, che ha stilato una classifica dei 500 migliori film di sempre, il vincitore è “Il Padrino”. Le votazioni sono state fatte da ben 10000 utenti del giornale, 100 esperti holliwoodiani e da 50 critici cinematografici mondiali sotto la supervisione di registi cult come Quentin Tarantino eMike Leigh. Per cui, oggettivamente, con una certa credibilità anche quantitativa, però direi più “sondaggistica” che critica.
Invece secondo l’ancor più celebre (e blasonato) Time, che ha stilato un’analoga classifica la piazza d’onore se la aggiudica “8 e mezzo” del compianto Federico Fellini. In questo caso l’analisi è stata realizzata dai famosi critici cinematograficiRichard Corliss e Richard Schickel. In questa lista il metro di valutazioni si è basato solo sulla critica.
Chi avrà ragione? Ammesso, ma non concesso, che sia possibile stabilire, con sondaggi o attraverso opinioni di esperti, quale possa essere il miglior film di sempre.
Personalmente noto che sicuramente c’è un tratto distintivo comune in entrambe le scelte: l’italianità. Che in “8 e mezzo” è palese mentre ne “Il Padrino” è il leit motiv di tutto il film. Considerando del resto che l’autore dell’omonimo libro (nonchè del soggetto e della sceneggiatura) è il siciliano Mario Puzo, la regia dell’italo americano Francis Ford Coppola, le musiche del premio Oscar italiano Nino Rota e che i protagonisti, due mostri sacri del cinema mondiale, Marlon Brando e Al Pacino sono entrambi di chiare origini nostrane.
Per cui non saprei scegliere, fra due gioielli cinematografici così diversi fra loro, quale possa essere il migliore, mentre di sicuro la palma del vincitore dovrebbe andare all’Italia. La cui scuola della “settima arte” ha prodotto eccellenze assolute, poi esportate in tutto il mondo.
Insomma, di sicuro almeno nel cinema e nelle arti, “italians do it better”.