Il fisico Paolo Budinich, scomparso lo scorso novembre, è una delle persone che maggiormente hanno contribuito a rendere Trieste un polo scientifico internazionale. Nel 1964 fondò insieme al premio Nobel Abdus Salam il Centro Internazionale di Fisica Teorica (ICTP) di Miramare e nel 1978 fu la volta della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA).
Nel 1974 scrisse di Trieste:
“Le città più importanti della storia non sono quelle che hanno brillato per industrie e commerci ma quelle che per particolari istituzioni e per preponderante impegno della comunità hanno saputo dare un contributo di sostanza alla storia dell’uomo. In questa dimensione, come Alessandria d’Egitto è ancora famosa per la sua biblioteca ed Atene rimane fondamentale per il suo apporto alla civiltà nel settore dell’arte, Trieste può giocare un ruolo principale nel campo della cultura. Situata ai confini fra Est e Ovest la nostra città deve considerare la vicinanza del confine non come una disgrazia ma come una fortuna, che le consente di far confluire nelle proprie idonee strutture un continuo avvicendarsi di uomini di studio che, accomunati nella ricerca scientifica, danno ogni giorno una testimonianza di aggiornamento in grado di pesare in maniera determinante ai massimi livelli delle conoscenze attuali.”
La vita dello scienziato è al centro di “Paolo Budinich. Mare, scienza & fortuna di un protagonista della cultura triestina del 900” di Rita Cian (Beit edizioni), un libro che uscirà ufficialmente il 6 ottobre, ma che è stato presentato in anteprima oggi a Trieste Next, il Salone Europeo della Ricerca Scientifica.