È una storia pazzesca, ma purtroppo non è nè una scena del nuovo film di Almodovar, nè un modo di dire, ma un nuovo capitolo insanguato della storia argentina, un “relato selvaje”, che di nuovo parla di violenza, insicurezza, corruzione.
Il procuratore argentino Alberto Nisman, che aveva denunciato la presidente Cristina Kirchner di aver negoziato in segreto l’impunità per gli iraniani imputati per l’attentato contro l’associazione ebraica AMIA, un crimine che vent’anni fa vide la morte di 85 persone ma che ancora oggi rimane nell’impunità, è stato trovato morto nel bagno della sua casa a Puerto Madero.
In una calda notte d’estate, a pochi passi dagli eleganti docks illuminati e rumorosi del porto di Buenos Aires, un colpo di pistola alla testa fa ripiombare l’Argentina nell’oscurità, nella paura e nell’indignazione. Suicidio o omicidio?
È una storia pazzesca, ma purtroppo non è nè una scena del nuovo film di Almodovar, nè un modo di dire, ma un nuovo capitolo insanguato della storia argentina, un “relato selvaje”, che di nuovo parla di violenza, insicurezza, corruzione.
Il procuratore argentino Alberto Nisman, che aveva denunciato la presidente Cristina Kirchner di aver negoziato in segreto l’impunità per gli iraniani imputati per l’attentato contro l’associazione ebraica AMIA, un crimine che vent’anni fa vide la morte di 85 persone ma che ancora oggi rimane nell’impunità, è stato trovato morto nel bagno della sua casa a Puerto Madero.
In una calda notte d’estate, a pochi passi dagli eleganti docks illuminati e rumorosi del porto di Buenos Aires, un colpo di pistola alla testa fa ripiombare l’Argentina nell’oscurità, nella paura e nell’indignazione. Suicidio o omicidio?