Senza parole, per non entrare «nel merito».
(Ci sarebbe, infatti, troppo da dire. Siamo qui impotenti ad aspettare, come Drogo, l’arrivo dell’esercito distruttore. L’arroganza del potere cresce a misura dell’impotenza in cui riduce i suoi sottoposti, e che corrisponde al loro personale avvilimento. Ormai c’è solo un grido: scuola o barbarie- Parafrasando Castoriadis.)