Fumo di chinaQuel faro sui monti del lago

Da decenni il rapporto fra l’Italia e il Topolino cartaceo (un appuntamento settimanale dal giugno 1960) non ha eguali nel mondo: è uno dei periodici più noti (anche contando non a fumetti) e per a...

Da decenni il rapporto fra l’Italia e il Topolino cartaceo (un appuntamento settimanale dal giugno 1960) non ha eguali nel mondo: è uno dei periodici più noti (anche contando non a fumetti) e per anni è stato uno dei più venduti e probabilmente il più letto, su cui molti di noi hanno addirittura imparato a leggere, conoscendo meglio – oltre alla lingua e alla società del Bel Paese, dove tuttora vengono prodotti quasi i tre quarti delle storie pubblicate nel globo – la varietà e la bellezza dell’intero pianeta.

Un altro bell’esempio si ha nel n.3089 in edicola questa settimana (164 pagine a 2,50 euro), peraltro annunciato su carta e via web con un’emozionante copertina sulla reazione ai fatti di Charlie Hebdo di Stefano Turconi, poi inopinatamente rimossa all’ultimo secondo – probabilmente per intervento dei soliti zelanti “più realisti del re” – nonostante già sul n.3087 la direttrice Valentina de Poli avesse proposto un editoriale completamente “in bianco” e in calce a quello odierno figuri l’avviso della mostra “Siamo tutti Charlie!” aperta allo Wow Spazio Fumetto di Milano (per non parlare di una pagina del transalpino Le Journal de Mickey che spiega i fatti di Parigi, con il Topo che invita i lettori a inviargli i loro disegni sull’accaduto…).

Si tratta di un nuovo episodio – annunciato già in copertina, ripresa davvero in extremis grazie allo speciale in edicola dal 15 febbraio che ristampa le prime quattro con interviste agli autori – dell’accattivante serie Pippo Reporter, ambientata negli New York anni Venti (nonostante redattori distratti scrivano dappertutto Trenta…) con i personaggi dello zio Walt che, come gli artisti disneyani ci hanno spesso abituato, interpretano le loro parti come in un film.
Questa volta però la vicenda dal titolo Quel faro sui monti del lago, come sempre scritta da Teresa Radice per i disegni del marito Turconi e inchiostrata da Roberta Zanotta, è ambientata in Italia nel 1927 e precisamente a Como, dove Pippo viene inviato dal suo giornale “The Morning Blot” (diretto da Mr Blackspot, in queste storie alter ego di Macchia Nera, con gli scagnozzi nell’ombra Gambadilegno e Plottigat), nella patria dell’inventore Alessandro Volta, in un gran galà internazionale a Villa Olmo per le celebrazioni del decennale del faro di Brunate… insieme al sindaco Horace, la fidanzata Claire La Belle e la vicina Minni (di Topolino si vedono solo le orecchie per poche vignette: in questa serie in pratica non appare mai, e ogni tanto fa bene).

La storia è spiritosa ed è intrigante, oltre che per atmosfere e personaggi ben caratterizzati in una storia di spie e commedia degli equivoci, anche per come gli scenari reali vengono senza sforzo apparente inglobati con grazia nei fondali disneyani.

Fra le altre storie del numero, si conclude la storia “Zio Paperone e la sfida da 50 $” su come si comporterebbe il Papero più ricco del mondo se si trovasse a fare i conti con un lavoro da “precario”. L’ennesimo esempio di come si possa parlare dell’attualità e aiutare i lettori a crescere (in tutti sensi) in molti modi.
 

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