In Italia il mensile linus (con la minuscola, come ellekappa e art spiegelman) non è come tutti gli altri. In edicola ininterrottamente dall’aprile 1965, con un’epocale tavola rotonda fra Umberto Eco, Elio Vittorini e Oreste del Buono nel numero d’esordio, ha mostrato come anche i fumetti apparentemente più innocui possono essere una cosa dannatamente seria, come la satira di Pericoli & Pirella, i graphic novel di Altan (contemporaneamente uno e trino, con le sue vignette politiche e le storie di Pimpa) oltre a importare la sinistra parigina di Claire Bretécher (da molti definita “il miglior sociologo di Francia”) e quella americana di Jules Feiffer, fino alle strisce quotidiane USA del temuto Garry Trudeau.
Per festeggiare i cinquant’anni della rivista fondata da Giovanni Gandini non mancheranno le iniziative (si parla di almeno un libro e una mostra alla fiera milanese Cartoomics del 13-15 marzo prossimi), ma certo nessuno immaginava un inizio d’anno traumatico come quello seguito all’attentato parigino nella redazione di Charlie Hebdo, costola del mensile nato proprio su imitazione (perfino grafica, ideata da Salvatore Gregorietti) dell’esperienza di linus con geniale richiamo insieme al Charlie Brown di Schulz e al generale de Gaulle.
Per l’occasione, la rivista italiana assembla un numero che, pur mantenendo la struttura abituale (con ottime rubriche di segnalazioni e recensioni su fumetti, cinema, musica, teatro, riflessioni politico-sociali, comicità e questioni di genere, più un’intervista a Tuncay Akgün della rivista satirica turca Leman), non può non riportare la vasta eco degli avvenimenti transalpini di gennaio. Ecco le vignette di Riccardo Marassi sotto il titolo che abbiamo qui riportato, ma anche quelle di Danilo Maramotti (che questo mese esordisce anche su il Giornalino e G Baby), Gianluca Costantini, Michele Minoggio e Andrea Paggiaro in arte Tuono Pettinato, che dedica la sua rubrica “Fumettisti Ragguardevoli” a Georges Wolinski.
Proprio all’80enne guru della satira d’Oltralpe, il primo a essere trucidato dai fratelli Kouachi, è dedicato l’inserto wolinus, che recupera la feconda tradizione degli speciali con i giochi di parole legati alla testata italiana, 32 pagine all’interno del giornale che ripercorrono alcune storie tuttora attualissime, pur essendo degli anni Settanta e Ottanta.
Perché gli uomini e i loro rapporti non sono cambiati poi molto, e la cronaca di ogni giorno lo testimonia.