Fumo di chinaJosif – 1957

Inutile negarlo: in Italia ci sono alcuni fumetti nati sostanzialmente per il divertimento degli autori (come alcuni film e altrettanti romanzi) che però, nonostante le intenzioni, non si trasmette...

Inutile negarlo: in Italia ci sono alcuni fumetti nati sostanzialmente per il divertimento degli autori (come alcuni film e altrettanti romanzi) che però, nonostante le intenzioni, non si trasmette affatto al pubblico che ne fruisce. Per fortuna ci sono anche non pochi prodotti dove questo avviene senza snobismi né banalità, in cui perfino il lettore più distratto s’intriga e vuol saperne di più (e in questi casi i social network riescono a trasmettere un po’ di “dietro le quinte” come le bonus tracks di un cd o gli extra di un dvd).

Uno di questi casi è il nuovo Josif – 1957 (128 pagine, € 13,95), un brossurato con alette che vede esordire la RW Edizioni in produzione italiane, dopo copiose traduzioni di opere americane (in particolare gli eroi dell’universo DC come Batman e Superman, sotto l’etichetta Lion Comics), giapponesi (con il marchio Geon) e dell’area franco-belga, nonché sporadiche ristampe di vecchie glorie nazionali, con l’etichetta Lineachiara.

Dopo il manifesto e la fugace apparizione di un anno fa, il gorilla cosmonauta mascotte della fiera milanese Cartoomics, ideato da Fabiano Ambu a partire da alcune bizzarre teorie cospirazioniste, rinarra le sue origini in una più completa avventura firmata dallo sceneggiatore Davide Barzi e colorata (ma anche letterata e ottimamente curata graficamente) da Rosa Puglisi, con tanto di prefazione del (vero, e apprezzato) giornalista scientifico Luigi Bignami, una storia breve disegnata da Alberto Locatelli e un ampio dossier, realizzato da Piero Lusso, sulle sperimentazioni sui primati nell’Unione Sovietica.

Le scimmie apparse nei fumetti in realtà non si contano (in USA c’è perfino un intero libro-bibliografia), ma questo primate nato nello zoo di Mosca nella notte del 5 marzo 1953, in concomitanza con la morte di Stalin di cui non a caso porta il nome, diventa l’occasione per rileggere “filologicamente” tra il serio e il faceto ma con un occhio all’attualità gli anni della Guerra Fredda in un “fumetto di puro istinto, gioco e libertà”, come ha dichiarato Barzi.

Il volume debutta proprio oggi in anteprima alla fiera di cui è testimonial, con un’accattivante variant cover e un incontro sabato 14 marzo alle ore 16.15 presso il punto di ritrovo Agorà Media.

Numerose le curiosità più o meno nascoste dagli autori tra le tavole, come la scienziata Ozimov (cognome d’origine dell’immigrato in USA Isaac Asimov, che essendo nato nel 1920 potrebbe essere suo fratello), visibilmente ispirata alla Maisha del Galaxy Express 999 di Leiji Matsumoto e la campagna pubblicitaria su Facebook con hashtag #Josifètuttovero e il blog dedicato da tempo al primate sovietico.

Perché non c’è niente di più divertente di un gioco cospirazionista (serissimo proprio perché un gioco, dichiarato).

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