La paura dell’ abbandono è uno dei timori che spesso affligge gran parte dei nostri pazienti. Rappresenta una delle paure più grandi di cui soffrono molte persone e che crea diversi disagi nel momento in cui condiziona la vita affettiva e relazionale della persona.
In cosa consiste la paura dell’ abbandono?
Fondamentalmente, nel timore di rimanere soli, senza nessuno che possa prendersi cura dell’altro, Nell’affrontare in solitudine tutte le diverse prove alle quali la vita ci espone. Si manifesta con la costante e incessante paura di poter perdere la persona con cui si condivide la quotidianità, la persona amata e di conseguenza di rimanere privi di qualsiasi legame affettivo.
Queste persone vivono con la costante convinzione che la persona più cara possa lasciarli in qualsiasi momento. Sono talmente ossessionati da questa convinzione che si svegliano in piena notte in preda ad incubi in cui sognano di essere soli, vulnerabili e indifesi, esposti a qualunque rischio, visto che non c’è nessuno pronto a prendersi cura di loro. Il pensiero più profondo è rappresentato dall’estrema convinzione che passeranno la loro vita in totale solitudine. Questa convinzione si traduce e si manifesta nelle relazioni affettive, esasperando le manifestazioni emotive più semplici, mettendo in atto una serie di comportamenti che anziché portare all’avvicinamento della persona amata, inevitabilmente la allontanano. E’ come se si fossero incastrati in una trappola dalla quale non esiste via d’uscita.
Da cosa origina la paura dell’abbandono?
E’ necessario considerare i classici due fattori che da sempre determinano patologia: la biologia e l’ambiente relazionale in cui si sviluppa l’individuo. Nel caso in cui l’infanzia fosse stata caratterizzata da relazioni affettive sicure, in particolare con la propria madre, anche chi avesse una predisposizione biologica potrebbe non sviluppare la trappola dell’ abbandono.In caso contrario quando si cresce in ambienti instabili emotivamente e costellati da perdite o abbandoni, persino chi non mostra una predisposizione potrebbe sviluppare questa paura.
Da cosa deriva la paura dell’abbandono? Da diversi fattori inerenti a perdite reali, come lutti, traslochi, divorzi, o presunti come immaginare l’interesse del proprio partner per un’altra persona, interpretare i comportamenti normali come abbandonici, etc. Qualsiasi situazione in cui si percepisce una reale o presunta interruzione del contatto emotivo potrebbe attivare la paura dell’ abbandono.
E’ possibile guarire dalla paura dell’abbandono?
Sicuramente è possibile familiarizzare e rendersi consapevole dell’esistenza di questa vulnerabilità. Considerando questo nucleo la parte di se stessi da salvaguardare e proteggere. Esistono diversi step che portano a prendere dimestichezza con questa paura:
– Fare un salto nel passato: E’ importante indagare quali sono le circostanze infantili che possano aver portato alla nascita della paura dell’ abbandono. Ricordare l’origine del proprio vissuto abbandonico, perdite, lutti, separazioni reali o emotive, aiuta a capire in che modo spiegare le odierne paure.
– Osservate gli attuali sentimenti di abbandono: diventare consapevoli dei sentimenti di abbandono attuali è importante, perché porta a riconoscere in quali situazioni si attiva questa paura per poi imparare a gestirla. Non si deve fugare l’emozione che deriva da questa situazione di paura, ma sforzarsi di conviverci, trascorrendo del tempo nel modo che fa più paura, in maniera graduale e non immediata: stando soli con se stessi…