Da oltre un decennio sono sempre più numerose la commistioni fra musica e fumetto, arti e mezzi espressivi i cui linguaggi sembrano molto distanti ma in realtà hanno più volte incrociato le loro strade, e spesso con risultati fruttuosi e fecondi.
Uno dei più recenti è questo Le verità di Bébé Donge (80 pagine più cd, a 16 euro) uscito su etichetta Goodfellas, esordio dell’omonimo collettivo di creativi romani (musicisti, fumettisti, sceneggiatori, registi, attori), un interessante progetto più ampio che usa diverse arti per rileggere un romanzo di Georges Simenon in cui la protagonista Bébé tenta di avvelenare il marito.
Accanto all’album di un gruppo battezzato proprio Bébé Donge, che ha scelto 10 momenti del romanzo per altrettante canzoni brillanti in stile anni Sessanta, la fumettista Valentina Griner (che insegna alla Scuola Romana dei Fumetti), con supervisione di David Vecchiato in arte Diavù (che nella prefazione spiega la genesi del progetto), dà voce alla protagonista capovolgendo il punto di vista originale nel romanzo del 1941 (fin dal titolo, che parlava di verità “su”, non “di” Bébé).
Mentre Simenon raccontava la storia di coppia attraverso i ricordi del marito François, fino al tentato omicidio della moglie che quasi non appariva, il fumetto racconta la vicenda dal punto di vista narrativo di Bébé, intuizione della cantante Fiammetta Jahier e ben trasferita con gusto ligne claire (compresi tinte pastello e lettering alto/basso) dall’illustratrice.
E in effetti lo stile d’atmosfera di Simenon ben si presta all’adattamento, che permette di mostrare, immaginare e affascinare da altre angolazioni che non tradiscono ma anzi arricchiscono l’originale. Ennesimo esempio della vitalità del medium fumetto.
Stasera giovedì 27 marzo al Monk Club di via Giuseppe Mirri 35 a Roma il volume sarà presentato con proiezioni e dediche dell’autrice, prima del concerto in cui i Bébé Donge eseguiranno tutte le canzoni ispirate alla storia.