Grazie a Matteo Laurenti, che torna con Italicum e 25 Aprile…
“Ha la fama di essere un po’ diffidente”. Do’ sempre fiducia a coloro che ho scelto. Sono diffidente prima di sceglierli”(François Mitterand a Guy Claisse; Qui e Adesso, François Mitterand 1981)
“Anche a me venne il dubbio di aver preso il fratello quando lo rividi agli Europei. Mi fece una brutta impressione. Non era lui. L’Avvocato non risparmiò critiche e battute. Ma alla fine abbiamo avuto ragione noi. Zidane si è dimostrato un fuoriclasse planetario, un giocatore d’altri tempi”.
(Luciano Moggi a Nicola Calzaretta; Il mercato sono io, Guerin Sportivo, 2011)
Unire i gruppi, le correnti, le controparti. Guardarsi dagli amici prima ancora che dai nemici. Ascoltare le preghiere di chi vuoi soffocare o eliminare, che si sovrappongono in una corale dirigenziale da Washington D.C. a Mosca, al solo accordo: “Signore, guardaci da costui”. Raccogliere l’uva solo quando è matura per le intercettazioni. Tracciare una linea sull’ultima spiaggia e affermare: “O con me o contro di me”. Aspettando che tutti quelli da cui ti devi “fidare” facciano un passo in più verso la linea del tiro alla fune e prendano parte per esclusione alla tua decisione. Questo è quanto, o siete con me o siete contro di me. Un “Atto di Supremazia” in politica è sempre un gesto legalmente riconosciuto come ostile da chi prima godeva della difesa e protezione del redigente “Atto di Fede” (o Difensore della stessa). La fiducia del resto, è sempre nella modernità laica scevra dai dogmi, una riserva inesauribile da cui attingere, non un credo senza l’evidenza dei fatti che devono essere messi sugli scaffali dell’emporio.
Matteo Renzi per esempio, se dovesse capitargli di convincere degli studenti dell’Università confessionale cristiana gesuita di Georgetown in Washington D.C. (Università nella quale anche l’attuale borbone Filippo VI passò di lì per un MIA), che la varia popolazione che affastella la politica italiana tutta, debba dargli fiducia sulla sua volontà di sorpassare il bicameralismo paritario in una legge elettorale con il premio di maggioranza alla Lista e non alla coalizione con uno sbarramento al 3% di rappresentanza e i capilista blindati nei seggi e collegi di elezione, penso che a quegli studenti debba fare un esempio allegorico. Come una fiaba o un aneddoto. Sempre sperando che, qualcuno dei 20.000 studenti di Georgetown, mentre lo stanno ascoltando, sappia che cosa voglia dire “sbarramento al 3%”, che riesca ad associarli a un’immagine mentale. Il sapore autoritario della truffa della legge Italicum o che la legge tale sia una truffa come la Legge Truffa del 1953 (Fraudem legis sed lex), la quale ratificò uno sdegno unanime in quanto distorsione della realtà politica rappresentante e regnante, non deve però essere visto come una torta al veleno da chi come allora non gradisce la glassa del premio maggioritario. Nel ’53 fu contestato il depennamento dalla ricotta dell’ingrediente “proporzione” simmetrico ed euritmico della rappresentanza della Repubblica scelta 7 anni prima. E in effetti assegnare il 65% dei posti liberi fino ad esaurimento posti (seggi in piedi non inclusi sia in platea che tribuna, galleria e questura) alla Lista (ma allora anche alle coalizioni) che avessero raggiunto i 50+1, per garantire un Partito della Nazione, sembrava oltremodo una porcata (Magna Porcellum elixa legem sed lex). Però a mio avviso non si è mai colto un dato fondamentale, anzi due. Certamente la DC con De Gasperi che chiese a Scelba di dar vita alla sua volontà legislativa fortemente ispirata da un sogno avuto durante una digestione notturna dopo una cena a base dei suoi amati funghi dei boschi alto atesini, in Parlamento (passata solo allora come ora, con i voti della maggioranza, contestazioni e cotillons), con una maxi coalizione a 6 partiti (la SIP già nel 1953 stampava degli elenchi del telefono autonomi solo per i numeri dei Partiti politici presenti in Italia), e se gli studenti di Georgetown che ascolterebbero Renzi, sarebbero ancora lì a grattarsi la testa cercando di figurarsi o di capire cosa diamine significhi “sbarramento al 3%”, con “coalizione di 6 Liste collegate per una Legge”, sarebbero ulteriormente gettati nello sconforto di una amara consapevolezza, come di un senso di colpa, che di solito colpisce un essere umano quando si rende conto che esistono nel medesimo tempo e spazio terrestre cose talmente assurde ma di fatto reali a lui, fino ad allora sconosciute. E inizierebbero a ripetersi: “Non lo sapevo, ma non lo potevo nemmeno sapere. O immaginare. E come avrei solo potuto farlo? Non è colpa mia se succedono queste cose. Non è colpa mia. Non è colpa mia. Non è…….”!), finì per naufragare a causa di una Unità Popolare a forma di iceberg, che compattandosi ad un altro blocco artico-atlantico come un’Alleanza Democratica Nazionale (ma perché nel 1995 a Fiuggi i missini non aggiunsero anche “democratica”?
Bastava invertire due parole. Alleanza Nazionale (e) Democratica. No??!) all’1%, infranse le 6 Liste (Non è colpa mia, non è colpa mia, non è colpa mia….) che rimasero al 49,8% e pur un punto Alcide non perse la DC. Quindi attuando la stessa legge voluta dalla digestione di De Gasperi, nessuno raggiunse il 50+1 e l’anno dopo nel 1954, la legge venne abrogata. OK, sì però i comunisti ed I socialisti che ne guadagnarono in seggi (parecchi), seppur dopo una ennesima scissione (voluta dalla Bindi all’indomani del 7 giugno del 1953) come iceberg unico Fronte Democratico Popolare, ne persero in un dato decisamente più significativo in merito all’assioma legge elettorale-cittadinovotante-rappresentanza parlamentare alla Camera dei Deputati, la perdita della prerogativa fondante. Persero la funzione di rappresentanza marxista della massa, persero la funzione organizzante dell’identità del proletariato. E da lì inizio’ la seconda fase del socialismo e del comunismo, l’organizzazione spontanea della massa nella scientifica spontaneità totalizzante e totalitaristica, che permette alla classe/massa operaia, mediante un proprio impulso interno scientifico testato da Pavlov, di rimanere spontaneamente unita verso un allargamento della base sia votante che rappresentante. Dal proletario contadino-operaio, allo studente, al borghese riformista, al cristiano socialista, al conservatore cattocomunista, all’imprenditore umanista e via via fino al miliardario/milionario finanziatore Coop, che applica(va) l’Art 18 imponendo ai suoi dipendenti di sorridere, nella clausola di contratto (la Coop sei Tu, sei ci fai una vertenza chi ci rimette sei Tu, quindi torna a lavorare proprio TU).
Tra 8 giorni da ora, ci sarà l’ennesimo 25 aprile. E son 70. 70 la gallinacanta, canta la gallina canta il gallo, ecco Mussolini che monta a cavallo (cit. https://youtu.be/vnlO6y0dhm8 ), e i figli (e i figli dei figli) dei Partigiani (a 36 anni sono ormai abbastanza convinto che Party derivi da Partigiano. Non hai un parente Partigiano e vuoi fare politica?? Non entri! No Partigiano No Party), supportano culturalmente come un sol pensiero e supportano economicamente come un sol dell’avvenire, l’organigramma, dai gerarchi ai travet della coda del serpentone PCI, PdS, Ds, Pd + RC, PdCI, SEL, Verdi davanti e dietro, la Coop sei tu, se muore la Coop muori prima TU. Lo stesso organigramma PD che in questa finestra o “SETTENNATO”, in cui l’Italia è regnata alla Presidenza del Consiglio da NESSUN RAPPRESENTANTE ELETTO IN UNA LISTA CORRISPONDENTE (da 4 anni e 2 mesi a questa parte), minaccia per l’ennesima volta un’ennesima scissione (e qui, scusate, mi cito da solo, in un articolo di “anni luce” fa: http://www.linkiesta.it/blogs/giovine-europa-now/la-riscoperta-dell-ordinariademocrazia-dobbiamo-davvero-capire-quello-che-) L’avvocato Calamandrei Piero, che insieme ad altri formò l’iceberg Unità Popolare, che affondò La Legge (elettorale) Truffa del ’53 possiede la proprietà intellettuale di una famosa frase da Smemoranda: Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carcere dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione. Bella no?! Ecco ora provate a tornare con la mente a Georgetown, il 25 aprile preferireste manifestare 70 volte 7 o preferite andare a Washington D.C. a dare una mano a quel povero studente ormai paranoide verso qualsiasi cosa inizi per Demo e finisca con Crazia. Renzi, eletto con un sistema interno di elezioni “primarie” al Partito, vuole far passare una legge elettorale (Italicum) per ricreare un Partito della Nazione che non fu nel 1953 con la Legge Truffa. E lo vuole fare non essendo lui stesso un CapoLista del PD non eletto, ma ancora con il 25% di Bersani che guida la fronda della scissione interna opposta e opponibile all’Italicum come un pollice nell’ano di Renzi, che è stato messo come Presidente del Consiglio da Napolitano (e il resto è ormai Mattarella proposto dalla minoranza)? Lo vuole fare e lo Farà?! Vuole la mia Fiducia…e la avrà!!
Anche se io il 25 aprile non sarò nei paraggi perché: “Non è colpa mia, non è colpa mia, non è colpa mia, non è colpa mia, non è colpa mia, non è colpa mia, non è colpa mia, non è colpa mia…. “