Fumo di chinaDylan Dog Magazine

Tocca al rinnovato Indagatore dell’Incubo inaugurare anche la nuova stagione degli Almanacchi Bonelli, collana atipica e negli ultimi anni in crisi d’identità soprattutto dal punto di vista grafico...

Tocca al rinnovato Indagatore dell’Incubo inaugurare anche la nuova stagione degli Almanacchi Bonelli, collana atipica e negli ultimi anni in crisi d’identità soprattutto dal punto di vista grafico (e si sa che nel mondo d’oggi molta forma è anche sostanza).

Dietro una copertina quanto mai tradizionale (anche se come sempre impeccabile ed efficace) di Bruno Brindisi, rimangono, anche se più “asciugati”, i tradizionali articoli-reportage sull’annata di film, libri, telefilm e videogiochi, più tre dossier sul tema dell’horror (come per gli altri generi a cui erano tradizionalmente dedicati gli Almanacchi, a cui fra l’altro si aggiungerà il fantasy con un Dragonero Magazine).

Seguono tre storie a fumetti di varia lunghezza: la prima è un divertissement in 2 tavole in cui il giovane Giorgio Giusfredi e il navigato Paolo Bacilieri portano al debutto la coppia Suzy & Merz (attempato prof di cinema e tesista sbarazzina in cerca di argomenti a cui dedicarla) che apparirà anche nei prossimi Magazine e in “Una gita a… Carcosa” si occupano di True Detective.

Poi è la volta di una storia dalle canoniche 94 pagine (come la gran parte degli albi bonelliani dal 1988, quand’è comparso il frontespizio), “Nuovo Cinema Wickedford”, ben scritta da Davide Barzi e disegnata ancora meglio da Brindisi nel paesino dove l’ex ispettore Bloch si è ritirato dopo il pensionamento (forse la più controversa delle recenti novità per riportare vitalità a una testata che alla vigilia dei trent’anni di vita editoriali mostrava diversi acciacchi, vendite comprese).

Infine “Il saldo”, vicenda surreale in 24 tavole firmata dall’ex curatore dylaniano Giovanni Gualdoni per i disegni di Fabrizio De Tommaso, argutamente impreziosita con alcuni dettagli di rosso (quasi sull’esempio del transalpino Io, Assassino appena tradotto in italiano da Rizzoli Lizard: qui le prime pagine) che, seppur invadenti in alcune vignette, sono una vera gioia per gli occhi e un modo intelligente di mostrare quel “qualcosa in più” che, nel caos generale, il fumetto ancora è in grado di dare.

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