Blog Notes di MartaManifestazione Anti-Expo oggi a Milano: quando la protesta è sinonimo d’immaturità

manifestazione no Expò oggi a Milano Mi trovavo in centro oggi, tra corso Monforte e viale Majno e dintorni, proprio mentre questo gruppo di arrabbiati 2.0 cercavano di mostrare la propria ...

manifestazione no Expò oggi a Milano

Mi trovavo in centro oggi, tra corso Monforte e viale Majno e dintorni, proprio mentre questo gruppo di arrabbiati 2.0 cercavano di mostrare la propria potenza rivoluzionaria sotto l’occhio fin troppo abituato della Polizia, che li controllava quasi sospirando di assistere da anni al solito copione. Certo, ci sono stati momenti di tensione anche forte come quando il gruppo vestito interamente di nero e incappucciato, che sfilava nella parte finale del corteo, ha imbrattato malamente le vetrine di Manpower, l’agenzia che ha gestito il lavoro interinale per Expo. Hanno prima lanciato sassi, vernice e bottiglie, ma sono stati fermati dagli agenti in assetto antisommossa quando i rancorosi (chiamamiamoli così) hanno cercato di spaccare le vetrine dell’agenzia con dei martelli. La Polizia li ha bloccati e ha creato un cordone di sicurezza per proteggere il palazzo da ulteriori alzate d’ingegno. Prima che accadesse il momento più violento della manifestazione, ho parlato con alcuni agenti. Ne erano presenti anche con indosso maschere anigas. Sebbene in allerta, chiaramente, loro stessi avevano l’aria d assistere ogni volta alla solita baracconata senza valore: “Le abbiamo già viste, conosciamo queste cose”. “Non si può mai dare niente per scontato, ma questi sono tranquilli”. Ne ho avuto conferma poco dopo da un collega giornalista esperto proprio di casi di cronaca come questo (e anche peggio) incontrato per caso in manifestazione: “ci facciamo due passi con questi ragazzini, vediamo dove vanno” mi ha detto sorridendo. E la rabbia semseria dei black-bloc imbrattatori mi si è definitivamente confermata esclusivamente per quello che è: un capriccio volgare ignorante e irrispettoso.

L’Expò vuole essere, con tutti i suoi limiti, un momento di confronto e di dialogo. Queste piccole idee contestatarie non producono che danni economici e disagi concreti che durano il tempo di un fastidio per i 15 minuti di ritardo al lavoro a causa della manifestazione. Abbassano, insomma, enormemente il livello su cui il dialogo vorrebbe cercare di porsi.

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