TrebarraALa fotografia industriale di Hoppé. Ultimi giorni di mostra a Bologna

E siamo arrivati al secondo focus mostre su L'inkiesta.it che questa volta ho voluto dedicare ad Emil Otto Hoppé che affollerà, con le sue 190 fotografie (e ancora per pochissimi giorni), il Mast d...

E siamo arrivati al secondo focus mostre su L’inkiesta.it che questa volta ho voluto dedicare ad Emil Otto Hoppé che affollerà, con le sue 190 fotografie (e ancora per pochissimi giorni), il Mast di Bologna. Questi primi giorni di maggio sono anche gli ultimi per poter scoprire uno dei più grandi fotografi dell’epoca moderna di cui però pochissimi conoscono opere e storia.

Hoppé, mostra al Mast di Bologna [ph S.P.]

Perché quella di Hoppé è come una favola a lieto fine. Fotografo importantissimo dei primi anni del Novecento, al pari di tanti altri grandi nomi noti, l’opera di Hoppé -seppur immensa- fu letteralmente sepolta sotto gli archivi che conservarono sì la sua intera opera ma giustamente non la diffusero.

Hoppé, mostra al Mast di Bologna [photo © S.P. ]

E’ stato il caso, forse il destino, a far incontrare uno dei nipoti di Hoppé con Graham Howe (curatore di fama mondiale) che chiese al curatore di occuparsi dell’opera del nonno. La sua domanda per l’esattezza – ha poi spiegato Howe – è stata “perché di mio nonno che è stato uno dei maestri, un precursore della fotografia non si parla mai? Perché non fa parte delle antologie, dei manuali di fotografia?”. E questo incuriosì Howe che -ammettendo la mancata conoscenza sull’opera di Hoppé- si mise allora sulle tracce di questo fotografo pressoché sconosciuto a tutti.

Hoppé mostra al Mast, Bologna. [ph © S.P. ]

Per farla breve, Howe troverà tutta l’opera di Hoppé in un archivio londinese, divisa per tema anziché per cognome, cosa che presuppone una ricerca paziente e tutt’altro che semplice. Al termine della ricerca, durata parecchio tempo, Howe -grazie anche alla collaborazione di Phillip Prodger della National Portrait gallery – è riuscito a portare alla luce un lavoro immenso, rimasto per decenni sepolto negli archivi. Da qui il titolo della mostra bolognese, “Il segreto svelato”, perché grazie a questa mostra per la prima volta in Italia è stato presentato un fotografo che difficilmente si sarebbe potuto ammirare in tutta la sua completezza.

Hoppé, mostra al Mast di Bologna [photo © S.P.]

Al Mast infatti ci sono ben 190 fotografie in bianco e nero e la maggior parte di questi sono scatti industriali che documentano un’epoca, sia dal punto di vista sociale che antropologico, oltre che storico ed economico. Il tutto completato con didascalie e frasi riprese dai diari e le biografie di Hoppé appuntate sulle mura del Mast. Non solo. In mostra, infatti, ci sono anche i suoi primi ritratti (quelli che Hoppé fece a personaggi noti dell’epoca, come attori, scienziati, danzatori dei Ballets Russes) ma anche veri e propri reportage che il fotografo realizzò nei suoi viaggi intorno al mondo oltre ai famosi primi piani di donne che confluirono in un libro, una sorta di enciclopedia/atlante della bellezza, in cui Hoppé mise a confronto la femminilità di ogni nazionalità. 

Un fotografo dal passato intenso, lavorativamente parlando, i cui scatti in bianco e nero regalano uno spaccato inedito di diverse società. Insomma, se potete (questa mostra ve l’avevo già consigliata), approfittate di questi giorni di festa per correre a Bologna e godervi questa bella esposizione.

MAST.

Via Speranza 42, Bologna, Italy

Quando: 21 Gennaio – 3 Maggio 2015

Orari: da martedì a domenica 10.00 – 19.00

Ingresso: gratuito

Infowww.mast.org

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