Grazie a Matteo Laurenti, che si lancia sul tema scuola…partendo da Bismarck!
Ho fatto l’esame di seconda elementare nel 1975. Il socialismo era come l’universo: in espansione. La maestra mi chiese di Massimiliano Robespierre. Le risposi che i Giacobini avevano ragione e che, Terrore o no la Rivoluzione Francese era stata una cosa giusta. La maestra non ritenne di fare altre domande. Ma abbiamo anche molti ricordi (…)
(Robespierre; ODP, Socialismo tascabile (Prove tecniche di trasmissione), Santeria/Audioglobe, 2005)
(…) I maggiori centri decisionali non saranno più tanto nel governo e nel parlamento quanto nella direzione di grandi imprese. Se questo è il tipo di società verso cui ci stiamo avviando è facile prevedere che in essa il sentimento da parte del cittadino nello Stato è destinato ad affievolirsi e, paradossalmente, potrebbe essere sostituito da un senso di identificazione con l’impresa multinazionale in cui lavora.
(Eugenio Cefis; Pres. Montedison, Conferenza allievi Accademia Militare di Modena, 1972 – La Via del Nord – G. Berta, Il Mulino, BO-2015).
A Chiara e Doris…
Economia per principianti o dipendenti statali – PA e ATA, italiani. Lo Stato è un’azienda. Ed è un’azienda per sovvenzionarsi gli elettori che devono sovvenzionarlo come entità che li ingloba e li rappresenta nella Storia, nello spazio e nel tempo. Un conveniente baratto politico. Io ti do, ti voglio dare, ti darei – tu mi voti, devi votarmi, è meglio che mi voti se non (periodo ipotetico del quarto tipo. Il tipo “oltre”, Il tipo politico). Non l’ho deciso io, ma Otto von Bismarck–Schönhausen per primo o quasi, diciamo il più recente nel passato prossimo, come esempio pilota. Da bravo prussiano per amicizie e parenti, già Cancelliere per Guglielmo I ( il II conta poco…per lui) dell’Impero germanico, odiava il socialismo, ma non i suoi sudditi (anche socialisti), e nel 1883, per scrollarsi dal parlamento i social-democratici, facendo concordati con i cattolici di Centro e Leone XIII stesso (ovviamente Bismarck era protestante), non bastando la Battaglia di Civiltà germanica iniziata 10 anni prima (1873), per favorirsi gli elettori, vara “filantropicamente” il primo servizio di previdenza sociale nella Storia come tale. Il Welfare. E si riprende un bel po’ di voti. Malattie, invalidità più o meno permanenti, copertura economica post produttiva di vecchiaia (pensione)? Ci pensa il Cancelliere e il Parlamento federale. Qualunque Stato di diritto che si preclude e definisce tale come sovrano di fronte a quell’assemblea di uomini ed eventi collegati, chiamata Storia (non tanto tempo fa era necessario anche Dio come “garante del servizio”), deve disporre come dovere ai suoi cittadini e/o sudditi di diritto, in Repubblica o Monarchia costituzionale, dei servizi di pubblica utilità e usufrutto, propri di uno Stato. Giustificato come eletto dai suoi abitanti, cittadini come da decisione concordata dello Stato stesso che essi costituiscono (Dio non vota, cit.) Lo Stato non è una Nazione.
Perché e’ “un’azienda” che, insieme ad altre, nel frattempo, nel giro di pochi anni tra fine ’90 e inizio ’00, ha deciso che può e deve assumere, volente o nolente (praticamente un ricatto sotto forma di promessa, in una parola: POLITICA), dove gli pare. Perché l’occidente non è più destinato a “produrre” o a elaborare materie prime con delle industrie. Il futuro dell’occidente sono i servizi. Quello (produrre) devono farlo le povere “aziende” sottosviluppate o in via di sviluppo. Il WTO. La Globalizzazione. L’ecumenismo desacralizzato. Meno muri e più ponti. Siamo tutti uguali (non di fronte a Dio che non vota, ovviamente), ci vogliamo tutti bene…neri, bianchi, gialli, di qualsiasi religione, credo, sesso, etc etc aggiungete voi una cosa bella e carina a caso. E se io voglio parlarti o scriverti o “venderti” quello che mi passa per la testa lo posso fare dal 1989 circa, quando la posta interna del CERN di Ginevra è stata indicizzata anche verso l’esterno. Il Web. La Rete. Siamo un tutt’uno in cerchio mano per mano che giriamo in tondo alla Terra. Ovviamente tutto questo si è potuto basare non solo sulla bella faccia di Bill Clinton che lo disse apertamente al suo Congresso federale rappresentate eletto nel 1994 (La Terza Via…e il Secondo Lingotto…per Veltroni che voleva uscire dal ‘900, non trovando neanche l’uscita di sicurezza), ma soprattutto sulla conoscenza e le informazioni che potevano circolare ed essere trasmesse in tempo reale grazie al Web. La New Economy. Che creò all’inizio dei disagi a chi non era mai puntuale (quindi non a Milano p. es.), ma che poi come il divieto di fumare nei ristoranti, riallineò e livellò il modus operandi, di agire e di adattabilità accettata, di milioni di occidentali consenzienti per abitudine all’agire di massa indotto dalla spontaneità dello scambio sia economico che sociale sia nel pubblico che nel privato, cioè politico. O per meglio dire, del baratto accennato sopra. Io ti do delle informazioni e della conoscenza, tu mi rendi un servizio che ti verrà pagato se e come decido io committente/”azienda”. Che a questo punto ormai, l’azienda, come per la natura che se ne fotte da 20.000 anni della presenza umana con tutta la cultura allegata ad essa, su questa terra, si fonde come in un’ osmosi evolutiva (quindi protestante come von Bismarck…e Darwin…e tutti gli altri venerati nella modernità come portatori di lumi nell’oscurità), dal sociale al privato, come un pesce è diventato un anfibio e poi ha iniziato a camminare eretto. La Banca di investimenti con la Cassa di Risparmio. Il Welfare con la Corporation. Il continente europeo con la colonia UE (creata in previsione delle future, sul satellite Luna e Marte il pianeta rosso bolscevico). La sovranità politica dello Stato non solo è un confine sempre modificabile in avanti senza costituzione, come gli insediamenti israeliani nella Striscia di Gaza, ma è anche e soprattutto un affare. Sociale, statale, pubblico e quindi, come da ragionamento, privato tra i cittadini dell’azienda. La formazione dei cittadini dell’Azienda sia sociale che privata quindi è fondamentale. E la scuola o scolarizzazione obbligatoria e facoltativa è la filantropia politica del XXI secolo. Quindi, in Italia, una “azienda” o fallita e tenuta in vita con le macchine della Crisi o fallimentare da 30 anni a questa parte senza merito di Crisi, l’unico problema nei 6 punti fondamentali della riforma promossa dal governo Renzi – “Scelta dello staff con CV dal pericoloso sceriffo preside di Springfield” (ovviamente raccomandato) con però più responsabilità ai docenti assunti per qualifiche sul campo (non vi sembra qualifica sul campo sinonimo di merito?); assunzioni a tutto spiano per fasce prima e fasce dopo; gestione mirata delle ore di lezione delle materie; pianificazione triennale (non quinquennale) del fabbisogno dei docenti allo Stato; flessibilità del CV in una graduatoria a punteggio per Enti e Aziende (ci saranno mica anche le Province abolite e le Regioni/associazioni a delinquere di stampo usuraio, come enti?) e la carta elettronica di social card memoria tremontiana da 500 euro per i servizi come paghetta ai docenti” – è l’affidabilità di Renzi stesso. Un capestro aziendale pilotato di proporzioni ridicolmente visibile già nel 2011 con Mario Monti. Matteo Renzi è un dirigente/uomo che deve garantire profitto a chi l’ha messo lì nell’azienda. Non lo Stato sovrano attraverso il baratto dei propri cittadini, come sanno tutti, ma una filiale più grande nella piramide aziendale della politica sociale ed economica di cui lui è membro onorario di tessera PD. Come coloro che hanno creato questo sistema. La classe politica DEM degli anni ’90. Clinton passa a Blair che passa a Schröder che passa a Prodi presidente dell’UE che passa a Ciampi-Napolitano, che però hanno Berlusconi sempre in (mezzo al) campo. Lavoratori della conoscenza italiani. Docenti. Creative Class che ha sostituito il bacino elettorale della mutevole ma ancora distinguibile per 50 anni classe operaia italiana nelle file DEM. Social. Antifa. AntiBerlusconi…etc etc. alle urne, volete lavorare in questo mondo che avete voluto come nuovo? Bene, producete quella conoscenza che serve nella nostra “azienda”. Avete voluto studiare, bene, ora rendete quello che l’Azienda ha investito su di voi. Perché voi, siete dei dipendenti dell’azienda. Perché la scuola deve essere pubblica come è sempre dovuta essere in ITALIA. Come la sanità, la gestione amministrativa, postale, dei trasporti, dell’acqua, dell’energia, delle telecomunicazioni, della radiotelevisione, del sistema previdenziale….
Avete voluto un’azienda solo pubblica sociale? Siate produttivi dunque. Perché se Matteo Renzi è inaffidabile, il resto del pianeta produttivo o semilavorato per servizi/produzione lo è di meno. E’ già tarato nell’economia della conoscenza, e gli agenti attori o dipendenti creative class non hanno il colletto rosso, blu o bianco, ma sono una fascia elettorale golosa a pezzi o intera di già parecchie Aziende in periodo di elezioni. Basta riconfigurarsi come una nuova classe che fu quella operaia. Che per chi aveva studiato tra gli anni ’40 e ’80 del secolo scorso, era solo una categoria estetica da spiegare ai partiti di riferimento. Ora invece potrebbe essere una nuova classe sociale anche in Italia come lo fu la consapevole classe operaia. Consapevole di se’ stessa. Merito dell’istruzione. Pubblica o aziendale. Sicuramente con un presente o futuro politico, di voi rappresentante, che vorrà farsi barattare.