Pochi giorni fa ho scritto per i cari amici degli Stati Generali “Che cazzo vogliono questi Greci?” una roba un po’ teutonica non in linea con l’esaltazione trionfalistica del referendum greco. Mi hanno risposto (tra internet e Facebook ) circa 81 persone. Quasi tutte d’accordo con me e irritate dal prolungarsi inutile e doloroso del cosiddetto “Problema Greco”. È un piccolissimo punto di osservazione ma se avessi fatto lo stesso articolo in Slovacchia, in Polonia, In Irlanda o in Portogallo il consenso sarebbe stato molto maggiore. In altre parole la maggioranza di Paesi che compongono la Comunità Europea sono fortemente negativi al prolungamento delle trattative con la Grecia e, come tutti i giornali hanno scritto, la signora Merkel è una colomba se si confronta con i suoi compagni di partito. Quindi è sbagliato descriverla, come è stato fatto, scapigliata e in fuga dopo il referendum Greco.
Diverso è il discorso per quelli che vogliono approfittare della situazione per far saltare la CE: per esempio la signora Le Pen in Francia si è guardata bene dal parlare durante il referendum Greco. E nel frattempo, come si sa, si è liberata dell’ingombrante padre i cui residui voti per altro non potranno che essere per lei, e tende con tutte le sue forze al centro moderato per arrivare alla maggioranza. La sua battaglia è difficile e complicata dalla presenza dei leaders centristi come Sarkozy che l’hanno già messa in difficoltà dopo l’attentato a Charlie Hebdo escludendola dalle manifestazioni ufficiali. La Le Pen è il più grosso pericolo che l’Europa abbia in questo momento perchè se riuscisse a diventare presidente si potrebbe mettere una croce sulla parola Europa. I vari Podemos, Grillo & Compagnia Cantante, sono elementi di disturbo che rallentano o addirittura impediscono lo sviluppo della Comunità ma non hanno la forza di controllare uno stato delle dimensioni territoriali e politiche, com’è la Francia.
Salvini aveva già il piede sulla passerella dell’aereo che l’avrebbe portato ad Atene per festeggiare e comiziare quando è stato raggiunto da una telefonata della Le Pen che gli ingiungeva di stare a casa. Il presidente Hollande che teoricamente, avrebbe dovuto tenere una posizione di mediazione con i tedeschi, ha balbettato qualche cosa con la Merkel ma non ha osato andare avanti nel discorso perché sa benissimo quale sarebbe la reazione della maggioranza dei Francesi ad un prolungamento del debito greco. Il nostro presidente Renzi non è stato invitato all’incontro Merkel-Hollande “perché troppo Americano”. Renzi infatti sostiene la tesi di Obama per una soluzione ancora di mediazione purchè la Grecia non vada a finire tra le braccia di Putin. Sono braccia piuttosto scheletriche perchè Putin non ha più soldi nelle sue riserve ma gli Americani o piuttosto il Pentagono vedono nello sviluppo mediterraneo di Putin un fatto pericoloso senza ricordare che i Russi hanno già delle basi sul Mediterraneo in Siria.
Insomma come conclusione, si può dire che le uniche chanche per la Grecia di evitare il Grexit si fondano sul problema internazionale e suoi rapporti con l’America. Renzi in questo settore è il loro mediatore anche se, a mio parere, per le finanze e il debito pubblico Italiano sarebbe più tranquilla una soluzione Grexit. Però tant’è che la politica, come diavolo, ci mette sempre la coda.