Gian Antonio Stella, in occasione di un incontro con gli studenti di giornalismo che tenne a Bari alcuni anni fa, le definì “pepite”: sono quelle storie che trovi scavando nell’enorme miniera che rappresenta l’Italia. Storie “minime”, a volte destinate a rimanere nelle cronache dei giornali locali, ma che meriterebbero di essere raccontate e conosciute anche al di fuori delle mura dentro le quali avvengono. Sono storie che possono aiutare a capire il Paese. La cronaca locale ormai da anni acquista dignità di narrazione nazionale quasi sempre in eventi tragici. E’ un errore che spesso noi cronisti per primi facciamo: non raccontiamo più le storie delle persone. Storie che, invece, dovremmo scrivere, come diceva un grande inviato, Tiziano Terzani, fino a quando ci sarà anche una sola persona interessata a leggerle.
Questo è, appunto, un blog di storie, di cronache. Il titolo, che scherza col cognome di chi scrive, ha un riferimento alle “Cronache marziane” di Ray Bradbury: lì l’autore ha raccontato in ventotto racconti la storia dell’America, dove Marte è per i terrestri ciò che l’America è stata per gli europei. I marziani sono i nativi americani. Questo blog è, quindi, per tutti i “marziani” curiosi di conoscere le storie degli italiani. Come quella di Fosca e Loriano, marito e moglie, che hanno un emporio-tabaccheria a Casale Marittimo in Toscana.
Meriterebbero di entrare di diritto nel Guinness dei primati. Hanno aperto la loro attività il 4 novembre 1965 e da allora il loro negozio non ha abbassato la saracinesca neppure per un solo giorno. Cinquant’anni senza staccare mai dal lavoro, tanto che a ragione, Il Tirreno, che ne ha scoperto la storia, li ha subito paragonati a Stakanov, l’eroe sovietico del lavoro. Figura quasi mitologica che al cospetto di Loriano e Fosca perde smalto. Il negozio gestito dai due coniugi non ha mai chiuso neppure per un’ora, neppure in occasione dei giorni festivi. L’emporio, che vende giornali, sigarette e altro, è stato per anni anche posto di telefono pubblico, l’unico del borgo.
“In 50 anni di lavoro Flora quattro giorni di vacanza se l’è ritagliati”, racconta Il Tirreno, “ma è storia più recente, quando in edicola cominciavano a dare una mano anche i figli, oggi grandi (Alessandro è geometra, Manuela maestra). Il resto è tutto un darsi il cambio, con la bottega che diventa una seconda casa, se non addirittura la prima. «Ricordo che quando c’erano le elezioni stavamo sempre aperti, perché questo era il posto pubblico, dovevamo essere a disposizione. E qui stazionavano i militari. Ed io ho dormito dentro anche per tre notti di seguito», spiega Loriano.
Quando Fosca doveva preparare da mangiare in negozio ci rimaneva il marito e viceversa. Per i due il segreto di tanto attaccamento al lavoro è nell’amore per quello che fanno. Certo, i tempi sono cambiati e l’emporio, che un tempo vendeva di tutto, oggi è solo edicola-tabaccheria che offre ancora qualche souvenir per i turisti. Ma per gli ultraottantenni Foca Ribechini e Loriano Pecchioni oggi è festa: il sindaco del paese gli conferirà un premio. Ma sembra che il negozio non chiuderà neppure stavolta. Ci penserà uno dei figli a tenere aperto.