Non aprite quelle porteLe 20 personalità da ufficio: il veneziano

Gli uffici sono dei piccoli microcosmi all’apparenza familiari. Ma sappiamo davvero riconoscere chi ci lavora accanto, magari sotto mentite spoglie? Dario Solera ha preparato un pratico prontuario ...

Gli uffici sono dei piccoli microcosmi all’apparenza familiari. Ma sappiamo davvero riconoscere chi ci lavora accanto, magari sotto mentite spoglie? Dario Solera ha preparato un pratico prontuario per stanare ogni lavoratore-tipo. Dopo l’insabbiatore, il delegatore, il lercio (che però, in quanto trash, è opera mia), il paraculo, il bestemmiatore, il cialtrone, il giullare, il catastrofista e il masochista, ecco il veneziano; nella prossima puntata, il goloso.

Il veneziano di Dario Solera(*)

Di solito nelle aziende sono pochi gli individui che decidono cosa fare. È più facile avere autonomia su come fare le cose che su quali cose fare.

Equivalente dell’amico che alle partitelle di calcio non passa mai il pallone, il veneziano ha totale libertà su cosa, quando, come, dove, ecc. Non che gli sia mai stata data, diciamo piuttosto che se l’è presa senza che nessuno se ne accorgesse. Ha creato delle bolle di autarchia inspiegabili e che misteriosamente nessuno ha mai notato, assorbendo conoscenza e sottraendola da altri reparti come un parassita. Se lasciato libero e senza freni, nel corso degli anni questo personaggio crea di fatto una sotto-azienda di cui ha la completa gestione.

“Eh ma se non ci fosse lui, chi gestirebbe quei sistemi?”, “Sì, ma…”, “E poi lavora sodo”.

Fin quando non viene investito da un autobus. A quel punto, dopo avere osservato un breve lutto (di circa quindici secondi), i colleghi andranno a raccattare le sue membra sparse sull’asfalto, sperando di recuperare qualche appunto e magari anche le password che soltanto lui conosceva. È proprio in quel momento che parte il conto alla rovescia: può essere di ore, giorni o mesi, ma il punto in cui qualcosa di fondamentale che solo lui conosceva smette di funzionare arriverà, fragoroso e stupefacente come un asteroide che entra nell’atmosfera terrestre. E tutti saranno lì col naso in su, a seguirne la traiettoria, sperando che l’impatto avvenga il più lontano possibile.

(*)Dario Solera è un milanese che “lavora coi computer”, anche se in realtà lavora con gli umani. Le macchine sono la parte facile. Gli umani invece… Fugge dalla città appena possibile e ama riferire che legge e scrive fantascienza.