Largo ai vecchiVincerà Marine Le Pen al secondo turno?

La signora Marine Le Pen ha ottenuto al primo turno nelle elezioni regionali in Francia, come si sa, un grosso successo che ha superato per l'8/10% le aspettative, già buone, dei sondaggisti. Come ...

La signora Marine Le Pen ha ottenuto al primo turno nelle elezioni regionali in Francia, come si sa, un grosso successo che ha superato per l’8/10% le aspettative, già buone, dei sondaggisti. Come è noto le regioni dove ha superato il 40% sono la regione dell’estremo nord della Francia verso il Belgio e quella dell’estremo sud verso l’Italia. Nelle regioni dove il successo della destra lepenista era stato più marcato i socialisti si sono affrettati a ritirare i loro candidati per il ballottaggio: non tutti i candidati però hanno obbedito alle disposizioni del Comitato Centrale e in particolare Jean Pierre Masseret, candidato nel nord, non ha accettato di ritirarsi e vuole resistere. Questo atteggiamento corrisponde a due strategie che i partiti democratici tradizionali hanno per combattere la risalita del Front National: una tendente a spingere gli elettori socialisti sul candidato dei moderati di Sarkozy e l’altra invece di raccogliere, sul candidato socialista, il voto dei partiti di estrema sinistra (verdi, comunisti etc..) sperando di battere in questo modo il candidato lepenista. Sostanzialmente tutte e due queste tattiche contano sulla pigrizia degli elettori di destra nel secondo turno a recarsi alle urne. Nel secondo turno il numero di elettori diminuisce di molto e si pensa che vadano alle urne solo quelli molto convinti e militanti, in genere la sinistra dispone di elettori più convinti.

Quest’anno la mossa sarà più difficile per diverse ragioni la prima che Sarkozy ha dato disposizioni ai suoi sostenitori di non fare alleanze pubbliche con la sinistra perchè egli cerca di insidiare i voti della destra con una posizione altrettanto moderata e non vuol perdere elettori che abbiamo riluttanza ad allearsi con i socialisti. In questo caso sarà difficile per gran parte delle sinistre votare i candidati di Sarkozy. La destra è al suo interno molto divisa sui grandi problemi politici e, soprattutto, non ha una chiara linea in economia. L’uscita dall’euro è stata messa un po’ in ombra durante la campagna elettorale perchè si intuisce, malgrado tutto, il pericolo e la confusione che comporterebbe. Sostegno la destra, al di là della condizione psicologica indotta dagli attentati, l’ha data la piccola borghesia ancora sotto la frusta della crisi economica e che annovera molti suoi membri tra i disoccupati. Finalmente tra la zia e la nipote (Marine e Marion) ci sono molte differenze sulla politica dei diritti civili: divorzio breve, matrimonio gay, diritti nella riproduzione assistita e via discorrendo. Tutti argomenti che prima o poi divideranno il Front National ma per ora il successo li rende tutti uniti e solidali mentre invece l’insuccesso dei gruppi repubblicani provoca critiche, discussioni e astensionismo. Se la signora Marine Le Pen prenderà due o tre grosse regioni francesi attestandosi, sul piano nazionale, come il primo partito francese è possibile che nel 2017 la comunità europea non esista più perchè le posizioni del Front National non sono compatibili con lo sviluppo della comunità europea secondo i principi dei suoi fondatori. Questo non toglie che la signora Le Pen, a differenza del suo corrispondente italiano signor Salvini, usi toni moderati, tenda in ogni modo a protendersi verso il centro e annacqui le posizioni più dure del Front anche se ci pensa per ora lo sviluppo della situazione internazionale a creare uno stato d’animo che gli gonfia le vele del successo.

E’ da notare che la sua politica, come si è detto, per ora, di successo, è esattamente l’opposto di quella di Salvini urlante, “sbracciato”, pronto all’ingiuria, all’insulto, approssimativo nei programmi. Salvini certamente potrà vantare anch’esso un buon risultato elettorale ma sempre marginale e incapace di arrivare al successo totale come è possibile che succeda con la signora Le Pen. La posizione di Marine Le Pen più intelligente è anche più pericolosa per i destini d’Europa.