ProspettiveErasmus Generation

Paura di ritrovarsi in difficoltà in un paese di cui non si conosce nemmeno la lingua? L'ho temuto spesso, ma alla fine è tutto filato liscio... Potrebbe sembrare arduo sopravvivere per diversi...

Paura di ritrovarsi in difficoltà in un paese di cui non si conosce nemmeno la lingua? L’ho temuto spesso, ma alla fine è tutto filato liscio…

Potrebbe sembrare arduo sopravvivere per diversi mesi in un paese straniero, alle prese con complicati piani di studio, un bagaglio essenziale e dei conti che non torneranno per via di rimborsi fin troppo risicati! Aggiungeteci un discreto numero di esami da sostenere in una lingua che non è la propria ed ecco a voi la ricetta perfetta per un disastro neanche troppo inatteso. Ma in realtà potrò dimostrarvi che mi sbaglio, il programma Erasmus rappresenta senz’altro una imperdibile opportunità che ogni studente dovrebbe cogliere senza pensarci su troppo.

Nell’Italia dei campanilismi e degli atenei sotto casa, nessuno dovrebbe lasciarsi sfuggire la possibilità di potersi misurare con se stessi durante la permanenza di qualche mese all’estero, che sia per studio o per un tirocinio poco importa.
L’Erasmus rappresenta infatti un importante esperienza di vita prima ancora che accademica o professionale, e non bisognerebbe affatto badare al rischio di prolungarsi la carriera o ad allontanarsi dai propri affetti, precludendosi la possibilità di incontrare colleghi, docenti e personale incredibilmente disponibile, oltre alla possibilità di gettare le basi per il proprio futuro professionale.

Ma i principali vantaggi, a mio parere, sono rappresentati dall’opportunità di crearsi un più ampio e migliore punto di vista su ciò che ci circonda, frutto di contaminazioni ed entusiasmanti esperienze, oltre che la costruzione di una vasta e variegata rete di relazioni che ti accompagnerà per la vita, renderà speciale il periodo lontano da casa, perché in fondo si sarà tutti quanti sulla stessa barca, ci si condividerà momenti speciali e momenti tristi, ci si arricchirà a vicenda e chissà, un giorno potrebbe tornare utile, anche solo per avere una guida durante un viaggio in una nuova città, ed infine credo fermamente che la nostra Generazione Erasmus rappresenti solide basi per l’effettiva creazione degli Stati Uniti d’Europa!

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