Largo ai vecchiPrimarie che passione!

Come in America è scoppiata anche in Italia la febbre delle primarie. Ci sono, ovviamente, delle differenze, da prima di carattere istituzionale perchè avvengono per incarichi amministrativi (si vo...

Come in America è scoppiata anche in Italia la febbre delle primarie. Ci sono, ovviamente, delle differenze, da prima di carattere istituzionale perchè avvengono per incarichi amministrativi (si vota per i sindaci) poi perchè non sono normate come avviene negli USA e quindi si prestano a strane contorsioni ed espedienti.

A Roma il PD ha trovato un candidato, praticamente uno solo, nel vicepresidente della camera Roberto Giachetti un po’ PD e un po’ radicale che mostra il contenuto rivoluzionario della sua persona nel non portare la cravatta anche nelle sue funzioni come sostituto della terza autorità dello Stato. La candidatura di Giachetti ha svelato l’esistenza di ben due partiti radicali uno formato dalla Bonino e dai Radicali Italiani e l’altro formato dal gruppo storico facente capo A. Pannella. I primi chiedono Giachetti prima di dichiarare il loro appoggio, di impegnarsi sul Referendum per le Olimpiadi a Roma e altri impegni minori, i secondi senza problemi aderiscono con entusiasmo e scarse forze alla candidatura del vicepresidente della Camera.

A destra invece non mancano i candidati e tra il gran vociare borgataro della signora Meloni se ne annunciano altri in buona quantità.

A Milano la destra non ha ancora sceso le sue carte se si prescinde dal direttore del Il Giornale Alessandro Sallusti che probabilmente tiene caldo il posto alla sua compagna Santanchè. Infatti attendono le primarie della sinistra per vedere quale sarà il candidato prescelto: se fosse Sala possono candidare la Santanchè, destinata a perdere, ma gradita alla lega di Salvini pur essendo di Forza Italia. Tutto dunque si gioca intorno ai tre candidati della sinistra Majorino, Balzani e Sala. Majorino sta facendo la sua campagna cercando di raccogliere i voti dalla estrema sinistra Milanese sconcertata e divisa. La podestà, professionista genovese da poco trapiantata a Milano, ha messo insieme una serie di salotti e spera di avere voti dal sindaco uscente che la sostiene ma, il candidato più forte resta Sala, contro cui concorrono gli attacchi sia della destra che della sinistra. L’ultimo argomento sarebbe quello dei costi dissestati dell’EXPO di cui, come si sa, Sala era commissario unico. I conti non sono ancora usciti e sembra che presentino una rilevante perdita ma l’EXPO ha avuto effetti che vanno ben oltre il dare e l’avere della contabilità ordinaria e intorno ad essa sono nate e cresciute molte iniziative di carattere economico e culturale che hanno dato una spinta notevole alla città di Milano.

Nelle altre città Torino e di Napoli, dove si voterà a fine Maggio, la situazione si presenta anche lì complicata per la presenza ingombrante del Movimento 5Stelle che, per altro, sembra non essere più così lucido e vitale come pareva solo qualche tempo fa. Ne riparleremo, c’è tutto il tempo perchè le cose cambino anche molto radicalmente.

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