Felicità di Governo. Da assicurare ai cittadini con un apposito ministro. La notizia arriva dagli Emirati Arabi Uniti, dove un’ampia riorganizzazione del governo ha portato alla creazione di due nuovi ministeri, quello della felicità e quello della tolleranza. L’annuncio è arrivato, su Twitter, da parte dello sceicco Mohammed bin Rashid al-Maktoum, primo ministro di Dubai: “Il nuovo incarico di Ministro di Stato per la Felicità allineerà e guiderà la politica del governo per creare il bene sociale e la contentezza”.
L’idea di promuovere la felicità dei cittadini e considerarla una idonea unità di misura per calcolare il progresso sociale non è nuova. Già il piccolo stato asiatico del Bhutan aveva introdotto fin dal 1972 il concetto di Fil (felicità interna lorda) e le Nazioni Unite, con la Risoluzione 65/309 approvata dall’Assemblea Generale nel 2011, hanno invitato gli stati membri a seguire l’esempio del Bhutan e a perseguire la ricerca della felicità e del benessere dei cittadini.
A parte l’annuncio su Twitter dello sceicco, nulla si sa di chi sarà il ministro, quali saranno le sue competenze e, in concreto, che cosa farà per rendere più felice la vita negli Emirati. Di sicuro, in questo momento, un po’ di felicità in più non guasterebbe, dal momento che il crollo del prezzo del petrolio sta mettendo in crisi le fiorenti economie della regione. Anche negli Emirati, come in Arabia Saudita, è tempo di austerità, anche se gli Emirati hanno scelto di diversificare l’economia puntando su turismo, logistica e commercio. Uno dei settori in sofferenza è quello dell’edilizia. Il 70 per cento dei progetti edilizi di Dubai sta accusando gravi ritardi e 18.200 unità residenziali che dovevano essere completate entro il 2016 non saranno pronte nei tempi previsti.
Nonostante i problemi,comunque la qualità della vita negli Emirati resta alta e secondo il World Happiness Report del 2015 gli Emirati sono al 20° posto nel mondo (l’Italia è al 50°).
La scelta di fare l’annuncio su Twitter ha esposto lo sceicco ai commenti della rete, non sempre gratificanti. Ecco qualche esempio: “Non può esserci felicità con governanti dispotici, specialmente quelli che bombardano lo Yemen come voi”; “La felicità è nel Corano, non serve un ministero”; “Che succede se la felicità di un cittadino consiste nell’unirsi ai Fratelli Musulmani?”.
Domande alle quali lo sceicco non ha risposto.