Per far conoscere ai più piccoli in maniera divertente e avvincente, la storia di grandi uomini esistono dei libri pensati e prodotti per i bambini in grado di suscitare tutto lo stupore e la meraviglia di ciò che è stato.
Con “Terra! Terra! Storia di Cristoforo Colombo” scritto da Pino Pace e illustrato da Andrea Alemanno, pubblicato da Edizioni Arka nella collana “Perle d’avventura” avviene un coinvolgimento straordinario da parte del lettore che rimane affascinato e rapito da un racconto entusiasmante accompagnato dall’incanto di immagini di rara bellezza.
Il testo quindi ripercorre la vita dell’esploratore dei nuovi mondi, iniziando dall’infanzia fino a giungere agli ultimi giorni di vita di Cristoforo Colombo. È sublime l’immagine di lui, un fanciullo di poco più di 8 anni, che trascorre ore nel porto di Genova, la sua città, dove osserva i continui movimenti degli infaticabili uomini che vi lavorano godendo dei profumi delle spezie, del legno, del vino, del ferro ma soprattutto “di terre lontane, di futuro”.
Il padre, lanaio di professione tentava di insegnare l’arte al figlio, ma un giorno Cristoforo gli confidò il suo grande sogno: diventare marinaio. Domenico volle aiutare il figliuolo a realizzare quel desiderio così si adoperò affinchè Cristoforo imparasse il mestiere. Divenne presto il mozzo di una nave guidata da un vecchio marinaio. Questa esperienza seppur dura e faticosa consentì a Cristoforo ad imparare a destreggiarsi dinanzi a una tempesta, a saper usare una bussola o a leggere le mappe. E ogni volta che si proiettava la visione dell’Oceano Tenebroso ecco che provava insieme agli altri marinai un turbinio di suggestione, timore e fascino.
Cristoforo Colombo cresce ampliando le sue fantasie con le leggende, la magia dell’ignoto e la voglia di scoprire. L’esploratore raccoglie segreti, perfeziona progetti, rincorre ambizioni, studia i dettagli per avventurarsi in quelle acque mai esplorate prima di allora.
Non mancano però le difficoltà economiche. In Portogallo Cristoforo Colombo incontra il fratello Bartolomeo e gli svela il suo “segreto fatto di vento”. Insieme studiano una soluzione, ma niente sembra essere adatto per avviare quell’impresa. Cristoforo decide di rivolgersi quindi al re Giovanni II che non solo non lo aiuterà ma in segreto farà partire una flotta per tentare di esplorare prima di Cristoforo quelle acque sconosciute. Il tentativo fallisce e solo dopo molti anni grazie all’aiuto dei reali di Spagna in particolare della regina Isabella si da vita all’avventura. Era il 23 agosto 1492 quando da Palos, Cristoforo Colombo salpò con le sue caravelle, la Nina, la Pinta e la Santa Maria per raggiungere il Nuovo Mondo.
Nel libro curato in ogni minimo dettaglio, sono citate alcune frasi tratte dal diario di bordo di Cristoforo che aiutano a vivere le emozioni provate dal grande esploratore: il timore di non farcela, lo sconforto, le preoccupazioni. Dopo giorni e notti trascorse a navigare ecco che il 12 ottobre 1492, il marinaio Rodrigo De Triana riesce a vedere la terra. Quando Cristoforo Colombo scende dalla barca si inginocchia sulla spiaggia e pronuncia queste parole: “Chiamo questa terra San Salvador, in nome dei reali di Spagna”. Gli uomini e le donne che gli si presentarono di fronte erano nudi, scuri di pelle, il loro volto era dipinto di rosso, bianco e nero e li accolsero offrendo le bontà di quelle terre.
La storia continua con il rientro festoso in patria e l’accoglienza esultante da parte dei sovrani e del popolo. Da quel momento scoppiò in molti il desiderio irrefrenabile di raggiungere quel Nuovo Mondo che dai racconti di Cristoforo Colombo risultava essere colmo di ricchezze e meraviglie. Le acque dell’oceano inoltre non si chiamarono più tenebrose ma pacifiche. I misteri si erano dileguati grazie alle prodezze di un uomo che aveva dimostrato al mondo intero di essere valoroso e audace. Virtù da emulare per esplorare la propria vita e i tanti mondi che abitano dentro di noi.