Largo ai vecchiVodafone: provate a cambiare gestore se ci riuscite

Capita sempre più spesso agli anziani, popolazione nel nostro continente in deciso aumento, di vedersi coinvolti in truffe e raggiri. Praticamente è una specialità di un certo tipo di malavita mino...

Capita sempre più spesso agli anziani, popolazione nel nostro continente in deciso aumento, di vedersi coinvolti in truffe e raggiri. Praticamente è una specialità di un certo tipo di malavita minore quello di truffare poveracci cui la arteriosclerosi ha reso meno elastico il cervello e che sempre sperano nella solidarietà degli altri in ragione dei loro capelli bianchi.

Non vi è chi oggi, titolare di un telefono fisso, non riceva continuamente, a tutte le ore del giorno, telefonate di chi gli propone abbonamenti speciali per la corrente elettrica o specialissimi e vantaggiosi per il cambio della compagnia telefonica. Invano si può cercare di difendersi ma vi sarà spiegato che queste telefonate vengono fatte nel vostro specifico interesse allo scopo di farvi risparmiare. Bisognerebbe interrompere subito la telefonata ma la tenace loquacità del venditore e un fondo di curiosità venale, che rimane sempre in noi anziani quando la contabilità della nostra vita quotidiana si affievolisce quasi di giorno in giorno, più l’educazione che rimane in qualcuno, rende difficoltoso sottrarsi.

Per quanto mi riguarda dopo esattamente dodici telefonate in Novembre, quasi il doppio in Dicembre, un inizio di Gennaio vorticoso ho, aihmè, caduto e ho cambiato gestore telefonico perché c’era un vantaggio di 10 euro al mese rispetto al gestore precedente. Da quel momento è cominciata un dramma senza fine: dapprima, esibiti in contratto, nuove spese di allacciamento e altro, poi il precedente gestore, che pretende una penale per l’abbandono, quindi ritardi e sconnessioni nella fase delicata del passaggio. Infine lo scollegamento dei cordless, “la compagnia garantisce il collegamento principale tutto il resto è a vostre spese”. Di qui la ricerca di un elettricista privato competente ma poi, dopo una settimana, una nuova sconnessione totale per ragione di lavori sulla linea e quindi un nuovo richiamo per l’elettricista competente: praticamente tutto il vantaggio economico sfumato ma, anzi, una perdita consolidata e nulla si può fare perché se non si paga troncano le linee.

I contatti con la società telefonica sono praticamente impossibili occorre selezionare all’infinito tra vocine elettroniche che vi mandano prima avanti e poi indietro. Attendere ore e poi parlare con operatori che stanno normalmente in Croazia e che in cattivo italiano vi spiegano che se vi va bene è cosi altrimenti è così lo stesso.

Il vecchio pensionato tramortito dalle inutili ricerche telefoniche, preoccupato dalla fila di ricevute che le poste aggravano con commissioni sproporzionate, intimidito da una realtà tecnica e sociale che non riconosce più, curverà il capo a una realtà che lo emargina sempre di più.

Nessuno difenda il pover uomo. Lo Stato che si espande ogni giorno sui giornali tra dichiarazioni rissose e occupazioni quasi permanenti della televisione, non riesce a difendere le quote più deboli della società da un liberismo rapace e violento, quanto confuso e disorganizzato.

Questa storia che ho raccontato è capitata a me con la più grande compagnia telefonica d’Europa: la Vodafone. Lo dico perché non ci siano equivoci, né reticenze. Viva la STIPEL (Società Telefonica Interregionale Piemontese E Lombarda) e qualcuno mi capirà.

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