C’è una connessione tra il 24 ottobre 1387 e oggi, il 30 maggio 2016: entrambe le date testimoniano due eventi i cui relativi documenti sono e saranno raccolti nell’Archivio del Duomo di Milano. Nell’autunno della seconda metà del 1300, infatti, nasce la cattedrale meneghina: il Duca di Milano Gian Galeazzo Visconti dà l’assenso per l’inizio degli scavi del marmo di Candoglia, in Piemonte, dove tutt’ora si trovano le cave. I lavori si possono dire conclusi solo nel 1968, quando è stata posizionata l’ultima porta di bronzo. Insieme all’avvio dei progetti per il Duomo, dalla fine del XIV secolo, nasce anche la Veneranda Fabbrica, creata per provvedere a tutte le necessità di costruzione della Cattedrale e tutt’ora attiva per il suo continuo mantenimento. Questa mattina, alle 11, alla presenza di Mons. Gianantonio Borgonuovo, Presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo, di Dario Franceschini, Ministro per i beni e le attività culturali, del Sindaco uscente Giuliano Pisapia e di altre autorità, presso la Sala delle Colonne del Grande Museo del Duomo è stato presentato l’Archivio interamente restaurato dopo i grandi progetti realizzati nell’anno di Expo 2015, Archivio che aprirà al pubblico da domani, martedì (gratuitamente tutti i giorni, sabato e domenica esclusi, dalle 10 alle 18). Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha voluto conferire la Medaglia del Presidente della Repubblica all’iniziativa inaugurale, che ha ricvuto anche il patrocinio dell’Arcidiocesi di Milano, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell’Interno e di molti altri ministeri.
Prezioso organo in continua evoluzione, l’Archivio del Duomo di Milano contiene oltre mezzo milione di documenti e trova sede in piazza del Duomo 20, nella Veneranda Fabbrica, con cui nasce nel 1387, e ne racconta la storia: dalla più specifica sui restauri a testimonianze storiche di ogni periodo (sono presenti in Archivio anche della “Grida” come quelle di cui parla il Manzoni). Sono state presentate oggi dopo la conferenza stampa e apriranno domani anche quattro nuove sale, solitamente non accessibili, che saranno animate da mostre ed eventi per portare alla scoperta dei preziosi documenti che raccontano e approfondiscono l’intera vita della Cattedrale e, conseguentemente, di Milano. Si parte infatti con l’esibizione che rende omaggio alla Prima Guerra Mondiale, esponendo testimonianze che raccontano la storia del Duomo nel 15-18. Non mancano anche speciali scritti, fotografie, immagini sulla e della Madonnina, icona di questa Cattedrale, e altri interessanti documenti provenienti dai registri dei donatori, che hanno nei secoli reso possibili il mantenimento del uomo. L’idea che ha guidato il restauro di questo importante Archivio, è quella di voler “riaffermare la forza del suo passato, rendendolo veramente accessibile al mondo”, in modo che anche da qui si continuino a coinvolgere e interessare le persone sulla vita di questa Cattedrale.
Una vita di secoli si ritrova girando per i corridoi del nuovo Archivio: tra documenti storici che conservano tutta l’attività della Fabbrica dalla decisione stessa di costruire il Duomo, fino ai registri, in cui sono raccolte tutte le donazioni provenienti da milanesi, fedeli e persone che hanno voluto aiutare il Duomo: è il vero cuore dell’Archivio, e tutt’oggi si arricchisce di nominativi. Allo stesso modo sono presenti i “Mandati Trasversali“, ovvero gli ordini di pagamento che il Duomo ha emesso, ed emette, a favore di artisti chiamati a realizzare nuove opere per la Cattedrale. Niente era lasciato al caso, si trovano infatti anche i Partiti Musicali di melodie che dal Quattrocento vennero composti appositamente per il Duomo, e ora costituiscono l’Archivio della Sezione musicale. Tra la biblioteca, la fototeca, l’archivio di disegni storici e quello di deposito (che testimonia gli interventi sul Duomo), la Veneranda Fabbrica ha presentato oggi la modernizzazione e l’apertura di spazi che conservano un patrimonio di rara preziosità culturale, e che sarà accessibile al pubblico.
Le persone amano il Duomo, come testimoniano ad esempio i 6 milioni di Euro, sui 13,5 necessari, raccolti finora dall’iniziativa “Adotta una guglia” partita nel 2012 per il restauri interni della Cattedrale. Il Duomo di Milanosi rivolge ai suoi sostenitori con un vero e proprio appello: c’è sempre bisogno dell’aiuto e il contributo di tutti, i lavori sono ancora tanti e il desiderio di poter programmare il futuro con serenità è grande. Allo stesso tempo, non solo di donazioni vive questo grande organo vitale e in continua evoluzione quale il Duomo di Milano: parlando di cifre, infatti, non si può certo dire che la Veneranda Fabbrica del Duomo sia poco dinamica anche nella ricerca di finanziamenti e soprattutto nell’uso delle sue stesse risorse. Tornando al restauro dell’Archivio, la Fabbrica del Duomo si è infatti fatta carico di circa il 66% dell’investimento totale dei lavori, 1.800.000 euro, a cui si aggiunge il contributo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e quello della Regione Lombardia. E non è certo il primo dei lavori che sono stati portati a termine solo dall’Expò ad oggi: in questi ultimi anni è stato completato il restauro della Guglia Maggiore con la doratura della Madonnina; è proseguito il restauro interno ed esterno della cattedrale con ben 18 cantieri; lo scorso novembre 2013 ha inaugurato il Nuovo Museo del Duomo; la Terrazza Centrale è stata impermeabilizzata e coperta; l’impianto d’illuminazione interno del Duomo è stato completamente ridisegnato e ora rivela dettagli architettonici in modi prima impossibili; come se non bastasse è in progetto anche il restauro della Chiesa di Santa Maria Annunciata in Camposanto e l’ampliamento degli scavi dell’Area Archeologica del Sotto Duomo (www.duomomilano.it).
Tra restauri e investimenti, il Duomo di Milano è anche un moderno mecenate: l’artista spagnolo Jorge R. Pombo (Barcellona, 1973), infatti, ha inaugurato lo scorso 19 maggio la sua mostra “Relegare”, 15 opere di arte contemoporanea realizzate ad hoc per il Duomo e collocate nella Chiesa di San Gotardo in Corte, appena restaurata, e nel Grande Museo del Duomo fino al 31 agosto 2016. Non si tratta semplicemente di grandi tele con colori forti che colpiscono per l’efficacia con cui riescono ad inserisi tra le mura Trecentesche della Cappella in pieno centro a Milano parte del Duomo o nello stesso Museo del Duomo, tra opere più antiche come tele, arazzi o statue: quella che l’artista di Barcellona vuole portare avanti tramite la sua arte è anche una chiara presa di posizione e un messaggio rivolto a tutte le religioni monoteiste: uniamoci. Il trittico di partenza in San Gottardo, infatti, propone tre interpretazioni di Roma, Gerusalemme e la Mecca, città simbolo che l’artista unisce in una quarta tel in cui le raffigura insieme. Una simbologia profonda per delle opere che non hanno un semplice valore estetico. Come avviene per “Soglia”, tela di 441 x 260 cm: vernice e olio su lino formano delle oscurità che richiamano indubbiamente la Sacra Sindone e ci invitano ad abandonare lo strumento della razionalitàper giudicare ciò che vediamo, abbandonandoci all’ignoto. Un lavoro profondo, portatore di simboli e si può visitare con un biglietto unico di soli 2 euro per il Museo del Duomo, il Duomo e San Gottardo. Fa parte delle continue attività organizzate dalla Fabbrica del Duomo, che dal 24 ottobre 1387 ad oggi si adopera per la costruzione, prima, e il mantemnimento e la conoscenza del Duomo di Milano ora.