Doppio (s)maltoFertility Day 2016: come combattere la denatalità a colpi di fuffa

Signore e Signori, è ufficiale: il Governo italiano sta mettendo in atto la più potente politica anti-procreativa 2.0 Partiamo dall’inizio: Il Ministero della Salute sta promuovendo per il 22 set...

Signore e Signori, è ufficiale: il Governo italiano sta mettendo in atto la più potente politica anti-procreativa 2.0

Partiamo dall’inizio:

Il Ministero della Salute sta promuovendo per il 22 settembre il Fertility Day 2016, prima edizione di una serie di iniziative per far conoscere il magico mondo della fertilità e promuovere campagne a favore della filiazione.

Se avete coraggio, potete leggervi il documento di sole 137 pagine sul sito del Ministero, altrimenti come spesso accade, andate a farvi un giro su Facebook alla pagina Fertility Day 2016 (il sito non è in questo momento raggiungibile, probabilmente per eccesso di insulti da parte dei lettori, ma soprattutto delle lettrici, immagino).

A parte questa moda dei nomi anglofoni che continuo a non capire, la prima reazione è probabilmente di rabbia: se si legge “Datti una mossa, non aspettare la cicogna”, il primo dubbio ti sorge quando si pensa che sia un’iniziativa promossa da un dicastero guidato da una donna che ha aspettato la cicogna a 43 anni. Ma, si sa, ogni caso ha la sua storia.

Oltre a rendere edotti sulla fertilità (cosa peraltro che dovrebbe essere spiegata a scuola nelle nozioni-base e non in una giornata di conferenze e tavole rotonde), avrei un paio di suggerimenti per organizzare alcuni panel di quella giornata:

“Come avere un contratto di lavoro che ti permetta di fare figli” seguito da “Tavola rotonda sulle dimissioni in bianco”

“Come inoltrare la domanda per un posto all’asilo comunale” in parallelo a “Porta anche tu tuo figlio nell’asilo aziendale”

“Corso accelerato per la parità dei sessi” cui seguirà ” Le nuove app della donna moderna: dalla scrivania alla culla e ritorno (si spera)”.

Ma questi sono argomenti triti e ritriti, meglio spiegare come non perdere la propria fertilità che andare a capire perché gli italiani non sembrano essere troppo interessati alla stessa.

Ovviamente, come ogni grande evento che si rispetti, anche il Fertility Day ha la sua campagna promozionale e una pagina Facebook dove poter leggere, commentare e condividere le informazioni. Ecco, è proprio sulla pagina Facebook che vorrei soffermaste la vostra attenzione. Immagini di una buccia di banana per parlare di fertilità maschile. Una (brutta) foto di un trio di persone che brinda con dei calici in mano cui manca solo l’ombrellino del villaggio vacanze al motto: Cin Cin, l’alcool dimezza la tua fertilità. E, last but not least, un rubinetto che perde acqua con scritto sotto: “La fertilità è un bene comune”.

A questo punto la rabbia sembra quasi passare, sostituita da una vaga e lontanissima sensazione a cui non sai dare bene un’identità. Forse, ma dico forse, è la sensazione di essere presi per i fondelli!

Caro Renzi, aspettavamo 1000 asili in 1000 giorni, ma c’hai dato solo il Fertility Day.

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