Russia e dintorniPutin manda i suoi olimpionici a salutare i soldati in Siria

Lo sport in Russia è uno dei tanti strumenti di propaganda nelle mani del Cremlino. Se qualcuno aveva ancora dei dubbi a proposito, a dissiparli ci hanno pensato oggi la fuoriclasse del salto con l...

Lo sport in Russia è uno dei tanti strumenti di propaganda nelle mani del Cremlino. Se qualcuno aveva ancora dei dubbi a proposito, a dissiparli ci hanno pensato oggi la fuoriclasse del salto con l’asta Yelena Isinbayeva e gli altri campioni mandati da Putin nella base aerea di Hmeimim, in Siria, a tenere alto il morale dei militari russi con una sessione “speciale” d’allenamento. L’obiettivo dell’iniziativa è evidente e poco sportivo: tessere le lodi delle forze armate di Mosca e celebrarne davanti alle telecamere l’intervento in Siria “contro il terrorismo”.

E’ infatti proprio da Hmeimim, nella zona controllata dalle truppe di Damasco, che da quasi un anno decollano i caccia con la stella rossa impiegati nel conflitto in Siria. Compiono incursioni contro i jihadisti dell’Isis e del Fronte al Nusra, ma sono accusati anche di colpire altre forze che si oppongono ai soldati del presidente Bashar al Assad e di aver mietuto numerose vittime tra i civili (colpiti purtroppo a quanto pare anche da alcuni raid della coalizione a guida Usa).

Isinbayeva e compagni oggi però sembravano ospiti di un villaggio vacanze. La campionessa di salto con l’asta ha diretto l’attività fisica mattutina dei militari impartendo gli ordini con un microfono, come una vera animatrice. Poi si è esibita in dichiarazioni tv che il Cremlino ha sicuramente apprezzato: i soldati russi – ha detto – “sono persone molto semplici e alla mano”, ma sono “allo stesso tempo molto forti e molto sicuri di sé, uomini veri”.

Per le immagini da dare in pasto ai telespettatori russi, Mosca ha arruolato anche Serghiei Kamenski, argento nel tiro a segno a Rio 2016, e altri cinque atleti che hanno vinto l’oro alle ultime Olimpiadi: gli schermitori Sofia Velikaia, Arthur Ahmathuzin, Timur Safin e Alexei Cheremisinov, e il campione di lotta libera Soslan Ramonov. La vera regina dell’evento è però stata senz’altro Isinbayeva, recentemente ritiratasi dalle competizioni ed eletta membro del Cio. E la guerra? “Ogni volta che un caccia decollava era come la ninnananna che stavamo aspettando per metterci a dormire”, ha affermato la 34enne che ai Giochi brasiliani non ha potuto partecipare per la vicenda del doping di Stato che ha sconvolto lo sport russo.

Fu proprio alla luce di quell’esclusione che già poco più di un mese fa Isinbayeva, visibilmente emozionata al punto da non trattenere le lacrime, dichiarò la sua ammirazione per Putin, naturalmente a favore di telecamera: “Noi crediamo veramente molto in lei, la amiamo molto”, disse rivolto allo ‘zar’ alla cerimonia di partenza per Rio della squadra olimpica russa.

(Ansa, 29 agosto)

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