No, non è presente un errore nel titolo.
E’ banale definire la storia come una serie di corsi e ricorsi, essa non è altro che una perpetua novità scatenata dalla miscela di ingredienti già visti.
1934. Non è solo l’anno successivo alla salita di Hitler, attraverso libere elezioni democratiche. E’ anche l’anno della protesta a Place de la Concorde a Parigi, in cui un corteo misto, formato da estrema sinistra e destra insieme, in protesta contro la democrazia parlamentare. Uno scontro con la polizia da 20 morti e crollo successivo del governo. Le cause? Il crollo del sostegno della piccola borghesia al governo, causato da un misto tra la crisi economica post ’29 e diversi scandali di corruzione. Politici deboli e corrotti, con 5 governi diversi in 3 anni tra il ’32 e il ’34 in Francia. E sappiamo benissimo come i paesi vicini abbiano risolto la debolezza democratica. Spazzandola via.
1984. Un capolavoro assoluto partorito al termine della Seconda Guerra Mondiale. Non racconta eventi reali, li legge. Lo svuotamento dell’individuo e l’impossibilità di distinguere il vero dal falso. Abbiamo una quantità immensa di informazioni e di video, ma mai come oggi diventa difficile capire quali filtri contengano all’interno. L’immagine di questo nemico comune, chiamato ISIS, fautore di tutti i mali e fonte continua di terrore, che non ci permette di stare tranquilli nei luoghi pubblici. Come nel libro, il nemico è lontano ma presente ogni giorno nei due minuti d’odio, per non abbattere il livello di attenzione. Eppure, a livello reale, stiamo parlando di uno “stato” che ha tutto il mondo contro ma che stranamente non si riesce a sconfiggere, quando in realtà basterebbe chiedere all’Arabia Saudita di smettere di finanziarlo.
C’è un vento tossico in Europa e nelle democrazie occidentali. Le Pen è favorita in questo momento per le elezioni dell’anno prossimo, la Merkel inizia a temere l’estrema destra e Trump, che in circostanze normali dovrebbe stare a giocare a golf, rischia di diventare presidente.
All’orizzonte vedo problemi nuovi che vengono affrontati con soluzioni deboli o vecchie. Alla mia generazione è stato insegnato ad essere cittadini del mondo. Tornare indietro non è impossibile, ma peserebbe un po’.