Il Meclemburgo-Pomerania è tra i Land della Germania federale uno dei più vasti ma dei meno abitati. La Pomerania, propriamente detta (Stettino ecc.), è rimasta quasi tutta fuori dalla Germania entro i confini polacchi. Gli abitanti non sono molti, un milione e mezzo, il paesaggio è molto nordico, triste ma romantico. Fino al 1990 faceva parte, ovviamente, della Repubblica democratica tedesca. Oggi ha il privilegio di eleggere tra i suoi deputati al Parlamento nazionale la signora Merkel Cancelliere della Repubblica.
E’ un privilegio che pare non sentire troppo, tanto che alle elezioni di ieri il partito dell’Alternativa per la Germania ha preso più voti (20,8%) del partito della signora Merkel, la CdU (19,0%, meno 4). Il primo partito è stato confermato il Partito social democratico, Spd (30,6%, meno 5 punti), anche gli altri partiti della sinistra, i Verdi esclusi dal Parlamento locale e la Linke, hanno perso voti tutti in favore dei nuovi Nazional populisti della signora quarantenne Frauke Petry.
Pure essendo il Meclemburgo-Pomerania un piccolo Land, la notizia ha creato fermento in tutta la Germania e in tutta l’Europa perchè si conferma la tendenza dell’elettorato europeo a spostarsi su una linea di destra, definita, non so fino a quanto propriamente, nazional populista che rischia di spostare gli equilibri non solo in Pomerania ma in tutta la Germania e poi in tutta Europa. Sono le conseguenze di una irrazionale politica di accoglienza e delle prospettive che questa presenta alle frontiere europee dove si affollano ormai milioni di persone profughi e semplici emigranti. L’ONU ha calcolato che solo dall’Africa potrebbero tentare di arrivare in Europa nei prossimi anni quasi 10 milioni di persone in seguito alle carestie, alle lotte tribali e religiose, alle politiche coloniali della Cina che compra vasti appezzamenti di terreno e li coltiva con tecnologia moderna che porta all’espulsione di una gran parte dei residenti. Più o meno la stessa cosa accade negli Stati Uniti dove anche lì gli immigrati, clandestini e no, sono milioni ogni anno. E’ uno spostamento di intere masse di popolazione come è già successo nel terzo secolo e a seguire. Allora la civiltà romana fu quasi totalmente distrutta, le guerre e le carestie si susseguirono per molti secoli in una situazione di totale insicurezza.
Oggi noi siamo probabilmente in grado di governare meglio questo grosso problema e riuscire ad evitare i danni più gravi prescindendo dalle considerazioni di natura morale sull’accoglienza, la fraternità e l’amore tra i popoli. Tutte cose che hanno un valore morale ma che non risolvono i problemi concreti e rischiano di provocare reazioni e paura nella popolazione che poi si esprimono, tanto per cominciare, con risultati elettorali complessi. La signora Merkel, forse facendo credito al suo Paese di una speciale competenza tecnica nella costruzione di campi, ha accolto, nel giro di poco più di un anno, un milione di individui che si stanno rivelando una soglia già alta di assimilazione. L’Italia, che assimila in modo diverso e improvvisato, avrà ben presto dei problemi dato l’assommarsi anche di catastrofi naturali come il terremoto. La Francia, in preda al terrore, è diventata rigidissima e l’Inghilterra, come si sa, è addirittura uscita dalla UE.
I tempi urgono e, per quanto riguarda la Germania, le molto vicine elezioni a Berlino ci daranno un quadro più certo degli umori degli elettori tedeschi che non quello presentato dal nordico e melanconico Meclemburgo. Avremo però un anno, il 2017, molto difficile con elezioni un po’ dappertutto e difficoltà economiche risorgenti: speriamo di poter contare sul buonsenso e non sul sentimentalismo buonista.