Il CorsivistaIl selficidio

Arrivato a quest'ora, non sono ancora sicuro se la notizia del giorno sia stata la morte di Bauman o della scoperta – si fa per dire-di una strana patologia che alcuni chiamano “selficidio”. Nonost...

Arrivato a quest’ora, non sono ancora sicuro se la notizia del giorno sia stata la morte di Bauman o della scoperta – si fa per dire-di una strana patologia che alcuni chiamano “selficidio”. Nonostante tutti gli indizi portino a pensare ciò che probabilmente state pensando anche voi, vi assicuro che no, non è Lercio.

È l’Ansa invece che ha riportato la notizia. Pare che sei giovani indiani siano stati ricoverati negli ospedali di Nuova Delhi perché convinti di avere delle malformazioni fisiche. E fino a qui nulla di strano, sennonché in comune tutti e sei avrebbero la mania di doversi specchiare continuamente con lo smartphone ritraendosi in un selfie. E guarda che ti riguardalo spauracchio di quei difetti è divenuto reale nella loro immaginazione.

Nulla di nuovo, in effetti si tratta di uno degli innumerevoli disturbi psicologici che sempre sono esistiti e sempre esisteranno, ma in questo caso-non lo si può negare- sorprende la causa.

La mania di perfezione, il distacco dalla realtà, il selfie da postare, il consenso della rete. Temi con i quali prendiamo sempre più confidenza e sui quali serie cinematografiche come Black mirror costruiscono il proprio (meritato) successo.

È la società liquida, come la definiva Bauman, la società sfuggente, precaria, insicura, paranoica aggiungerei in maniera più spicciola.

Adesso, non so ancora quale sia stata la notizia del giorno, ma credo che viste le circostanze da oggi in poi farò meno selfie, anche perché “le foto rubano l’anima”, parola di indiano. Indiano d’America.