Cimitero della mafia a Roccamena – fra le provincie di Palermo e Trapani è stata scoperta una foiba della mafia, profonda quaranta metri, con i resti di dieci uomini e due ragazzini. I primi ritrovamenti ci sono stati già a Ottobre scorso. Secondo gli accertamenti la morte di queste persone è avvenuta tra gli anni ’60 e gli anni ’80. Sotto la montagna c’è la diga Garcìa, oggi intitolata a Mario Francese.
Un film per Mario Francese – proprio al giornalista siciliano ucciso dalla mafia il 26 gennaio 1979 a Palermo è dedicato un film tv per la serie “Liberi sognatori” realizzata dalla Taodue per Mediaset. Le riprese sono iniziate in questi giorni. Ad interpretarlo sarà Claudio Gioè. Marco Bocci, invece, interpreterà Giuseppe Francese, il figlio più piccolo del giornalista, suicidatosi nel settembre 2002, dopo aver cercato la verità per suo padre. Giuseppe, a 12 anni, vide il padre ammazzato a colpi di pistola. Taodue racconterà anche le storie di Libero Grassi, Renata Fonte e Emanuela Loi.
Naples ’44 nelle sale da un mese – è un docufilm uscito il 15 dicembre 2016 del regista Francesco Patierno, ripreso dal libro di Norman Lewis (Naples ’44), ufficiale inglese che ha partecipato allo sbarco a Salerno e alla liberazione di Napoli da parte delle forze alleate. Lewis nell’anno di permanenza nella città partenopea scrisse su un taccuino tutto ciò che lo colpì della città.
“Aemilia” nel “Fumetto Antimafia” – il fumetto della disegnatrice Georgia Vecchione e realizzato da “Banda”, una rete di undici associazioni che si occupano di legalità, è in tour per le scuole emiliane. E’ la seconda edizione del fumetto e a questa sono state aggiunte ulteriori sette pagine che trattano del maxi processo alla ndrangheta denominato “Aemilia”.
“Arrosticini e pizza”, invece è droga dalla Colombia – sono stati arrestati tre pescaresi in un’inchiesta sul traffico di droga con la Colombia, dalla Squadra Mobile di Pescara, nella rete di arresti della Mobile di Reggio Calabria che ha ammanettato altre 16 persone. I pescaresi sono stati accusati di comprare sostanze stupefacenti, tramite il ponte ‘ndranghetista, per rivenderle a Pescara e Chieti.
‘Muschilli’, i bambini napoletani assoldati dalla camorra – sono come ‘muschilli’ (moscerini) i baby spacciatori di Napoli. Sono ragazzini, a volte hanno anche meno di 14 anni, per spacciare droga fra i vicoli napoletani. A parlarne è stato Marino Niola, antropologo, in un’intervista di Giulia Santerini. L’antropologo ha affermato che il fenomeno, in espansione dagli anni ’80, si fonda sulla ‘non imputabilità’ dei bambini, soggetti a lavoro minorile e ad evasione scolastica.