Cosa comprare in libreria, quali titoli scegliere nel mare magnum delle novità che le case editrici ci propongono? Ci pensiamo noi de Linkiesta.it ad aiutarvi e farvi da bussola, augurandoci di farvi scoprire anche un solo autore che vi era sconosciuto o una casa editrice diversa, nuova. Buona lettura!
La ricerca del leone (Russell Hoban): un padre, Jachin-Boaz, che disegna mappe preziose per tutte le esigenze. Un figlio, Boaz-Jachin, che vuole una mappa con almeno una zona vuota, ed è proprio la mappa che il padre non può dargli. Un leone, in un mondo dove tutti i leoni sono ormai scomparsi. Con questi tre elementi Russell Hoban ha costruito un romanzo – una favola? una parabola? un’allegoria? – che ha ricordato ai critici le grandi opere di Tolkien e di C.S. Lewis. (Traduzione di Adriana Motti, Adelphi)
Sempre più vicino (Raul Montanari): Milano, 2014. Valerio ha ventisette anni e una vita vuota. Abita in un monolocale su cui aleggia la presenza del precedente proprietario, suo zio Willy, morto in odore di satanismo, che si dice avesse accumulato un tesoro mai ritrovato. Per guadagnare qualcosa, Valerio affitta l’appartamento per brevi periodi e va a dormire da un amico. Ha però un vizio: entrare in casa di nascosto dai suoi ospiti, per curiosare fra i loro oggetti e immergersi con la fantasia in esistenze diverse dalla sua. Una di loro, l’enigmatica Viola, lo colpisce al cuore. Fra i due sembra nascere qualcosa, ma Viola scompare e un detective privato che lavora per suo marito rivela a Valerio la verità: la donna è in fuga e forse il suo passaggio da quella casa non è stato casuale. Che c’entri in qualche modo la leggenda del tesoro dello zio Willy? Valerio e il detective si alleano per cercare Viola insieme, ed è l’inizio di un viaggio che dalle ombre che circondano la casa milanese trova il suo drammatico finale in una palude del Rio delle Amazzoni. Finché, fra scoperte dolorose e squarci di inattesa felicità, la vita di Valerio cambierà per sempre. Un libro dove i fondamenti della narrazione romanzesca (il denaro, l’amore, l’avventura, il mistero, la comicità) catturano il lettore e si fondono nel ritratto di un personaggio vero e tenerissimo. E di una generazione derubata del proprio futuro e costretta a inventarsi il presente ogni giorno, con rabbia ma anche con ironia. (Baldini&Castoldi)
Vita di Luigi Tenco (Aldo Colonna). A cinquant’anni dalla tragica e ancora misteriosa scomparsa del grande cantautore, la sua figura continua ad affascinare e a restare un punto di riferimento fondamentale nel panorama della canzone italiana. In questa biografia Aldo Colonna racconta la vita di un personaggio appassionante e scomodo, fiero e disperato, coerente fino in fondo e dalla forte personalità. Emerge non solo il ritratto del Tenco artista ma anche la storia della sua vicenda esistenziale, fino alle circostanze, analizzate nel dettaglio, della morte violenta. Questa nuova edizione, arricchita da un apparato iconografico contenente alcune foto inedite, getta inoltre luce sul significato di alcune celebri canzoni. (Bompiani)
Regressione suicida (Salvatore Massimo Fazio). Può il terrore essere fonte salvifica contro le università? E può la sinéité, assenza o nulla intraducibile, far riprendere quota all’uomo che ha perso tutte le speranze? Questo libro, chiude la tetralogia della nuova tesi filosofica del nichilismo cognitivo, di cui Salvatore Massimo Fazio è fondatore. Una totale sconfitta ricavata dalla perdita di qualsivoglia valore. Una resa che nel paradosso faziano punta ad umiliare i guitti, che nel teatro della politica sociale sono riusciti ad ingannare qualunque padre di famiglia, facendosi garantire il voto di fedeltà per poi, ottenuti i propri successi, si sono rivoltati come disconoscitori della società. Partendo dalla sinéité in Cioran e procedendo col terrore in Sgalambro, nelle pagine di questo libro, si effettua una seduta chirurgica, volta a sezionare la stupidità dell’uomo per ricompattarla, trasformandola in un’unica azione possibile: regredire nel concetto di suicidio. Si intenda bene, un suicidio che è una retroazione sino ad arrivare al momento della venuta al mondo, ripartendo con l’esperienza del ricordo, rammemorazione, per poi agire senza più altre riflessioni e scandalose umiliazioni subite: puntare alla coscienza, risvegliarla e spedire al diavolo chi osa governarci e insultarci. Ecco. Un omaggio, quello più alto, con il quale Fazio – partendo dal lirista Cioran e dall’empio (credente, per poter esserlo) Sgalambro – senza alcuna tensione e non anarchicamente, rigetta il mondo: il luogo migliore per inetti peggiori. (Bonfirraro Editore)
Breve storia delle donne (Jacky Fleming). Questa «Breve storia delle donne» elenca tutto quel che abbiamo imparato sulle donne nei libri scolastici, che, a dire il vero, è ben poco. E ci ricorda alcune ridicole teorie sulle donne espresse da pensatori geniali. Come Charles Darwin, tanto celebrato per la sua mente aperta, obiettiva e scientifica, il quale era convinto che le donne non avrebbero mai raggiunto risultati notevoli nel campo del pensiero a causa del loro cervello di dimensioni ridotte. Preparatevi a ridere e a indignarvi e a guardare alla Storia con occhi nuovi. (Corbaccio)
Il cuoco (Harry Kressing). Dalla notte in cui Conrad arriva a Cobb, niente sarà più lo stesso per gli abitanti della tranquilla cittadina ai piedi del misterioso castello di Prominence. Altissimo, cadaverico, tutto vestito di nero, di lui non si sa quasi nulla. Appena qualche accenno a un passato aristocratico cancellato da un tracollo economico, notizie di amici fra i maggiori notabili della lontana città, e infine la sua professione: cuoco. Appena arrivato prende subito servizio presso la ricca famiglia degli Hill, una delle più antiche del posto, portando con se le ricette migliori (e i coltelli più affilati) per conquistare la loro fiducia. Ma da dove viene? Qual è il suo piano? E perché non si separa mai dal suo coltello preferito? I suoi piatti soddisfano i gusti più esigenti, su questo niente da dire, ma c’è qualcosa di sinistro in lui, di sulfureo. Le sue pietanze non sono solo buone, sono irresistibili. Anzi, di più: sembrano in grado di piegare la volontà anche dei meno golosi. In breve l’intera cittadina verrà soggiogata dalle sue diaboliche arti culinarie, a partire dalle famiglie più importanti, gli Hill e i Vale, dalle cui sorti dipende il destino del maniero di Prominence e dell’intera vallata… Sta per succedere qualcosa nella cittadina di Cobb, qualcosa che i suoi abitanti ricorderanno per molto, molto tempo. (Edizioni e/o)
Prima di cadere (Noah Hawley). Un jet privato si inabissa al largo di New York. Due soli passeggeri sopravvivono miracolosamente al disastro. Ma l’ipotesi dell’incidente non convince nessuno. Le vittime erano persone con molti segreti. E se uno di questi fosse all’origine dello schianto? Una sera d’estate i membri di due ricche famiglie newyorkesi e un pittore fallito salgono su un volo privato di ritorno dal mare. Il loro doveva essere un breve viaggio, invece, sedici minuti dopo il decollo, l’aereo precipita nelle acque dell’oceano. Gli unici superstiti sono Scott Burroughs, l’artista, e un bambino di quattro anni, ora unico erede di un impero economico, che l’uomo è riuscito a salvare. Mentre i media avanzano ipotesi di complotto, la polizia e i servizi segreti scandagliano nelle esistenze dei passeggeri. Da eroe, Scott si ritrova a essere un sospettato. E anche il prezioso legame che ha instaurato con il piccolo sopravvissuto comincia a essere corroso dalle insinuazioni. (Einaudi)
La macchina del tempo (H. G. Wells). Inghilterra, fine Ottocento. Quando ha raccontato agli amici di aver escogitato un marchingegno per viaggiare attraverso i secoli, nessuno l’ha preso sul serio. Il Viaggiatore del Tempo è un uomo eccentrico, un inventore: difficile prendere per buono tutto quello che la sua mente partorisce. Eppure, le cicatrici sul suo corpo sembrano supportare la veridicità di ciò che racconta: un viaggio in un futuro lontanissimo, in cui si è perso il ricordo del mondo conosciuto, popolato da creature fragili e pacifiche sottomesse a esseri crudeli e ripugnanti che si nutrono della loro carne. I Morlock – così sono chiamate le creature malvagie che abitano gli anfratti oscuri della Terra – hanno tenuto imprigionato il Viaggiatore nella loro dimensione temporale, un universo che nessuna intelligenza avrebbe mai concepito così desolante e inumano. È questa la meta cui conduce il genio più luminoso? È forse questo il destino riservato a coloro che osano superare i limiti di ciò di cui l’uomo è misura? Il viaggio più strabiliante che sia mai stato compiuto, l’avventura folle e visionaria che ciascuno, almeno una volta, ha sognato di intraprendere. (Fanucci Editore)
I Moore (Charlotte Brontë). Di ritorno da Bruxelles per un’esperienza di studio, Charlotte Brontë scrisse Il professore. Era il suo primo vero romanzo. Rifiutato dalla Smith, Elder & Co. perché troppo corto, le fu suggerito di migliorarlo e allungarlo. Di tre tentativi oggi sopravvive solo questo testo che prende il titolo convenzionale di I Moore. Vi ritroviamo i personaggi classici del repertorio di Charlotte: i fratelli in dissidio (John Henry e William) e le signorine frivole a caccia di matrimonio aristocratico. Stavolta sono William Moore e Alicia Wynne a farci sognare un amore faticoso e sacrificato, ma forse, alla fine, semplicemente amore. (Flower-ed)
La tua seconda vita comincia quando capisci di averne una sola (Raphaelle Giordano). Ci sono giornate in cui tutto va storto. È così per Camille, quando sotto un incredibile diluvio si trova con l’auto in panne e senza la possibilità di chiamare nessuno. Tutte le sfortune del mondo sembrano concentrarsi su di lei. Ma Camille non sa che quello è il giorno che cambierà il suo destino per sempre. Un uomo le offre il suo aiuto. Si chiama Claude, e si presenta come un «ambasciatore della felicità». (Garzanti)
Profondo Sud. Viaggio nella cultura del Dixie (Seba Pezzani). Cosa sta succedendo alla grande America, quella dei sogni di generazioni di giovani? Questo è un viaggio iniziatico tra le paludi, i boschi, le piantagioni, le grandi magioni coloniali e i porti che fecero da approdo privilegiato alle navi dei negrieri, appesantite dal loro carico di infamia. Solo da un retroterra storico e culturale come questo, con la sua nomea di terra dura, implacabile, spesso teatro di nefandezze all’insegna della superiorità della razza bianca su quella nera, ma anche di gesti di profonda umanità si sarebbe potuto avere un patrimonio letterario e musicale così ricco. Attraverso un percorso geografico, ma soprattutto onirico, l’autore costruisce un itinerario in grado di avvincere il viaggiatore interessato alle sfumature di un mondo a tratti incomprensibile. Lungo i finestrini di un’auto che transita sulle interminabili statali del Sud scorreranno le immagini delle piantagioni di tabacco del North e South Carolina e della Georgia, quelle immortalata nelle cupe storie di Erskine Caldwell, così come le panchine e i chioschi nelle eleganti e un po’ decadenti vie di Savannah, terreno delle scorribande letterarie di Flannery O’Connor. Ci sarà la “Sweet home Alabama” di Ronald Everett Capps e di Harper Lee, con le loro storie sempre in bilico fra umorismo e sano realismo del Sud. Ma ci sarà spazio anche per la leggerezza accademica del triangolo dell’istruzione Chapel Hill-DurhamRaleigh, una zona che pare particolarmente amata da grandi autori come Jeffery Deaver, Daniel Wallace e William Ferris. E la musica, vera forma d’arte autoctona del Sud? Quella è soprattutto appannaggio delle comunità nere di Mississippi e Louisiana, tra blues lancinanti e edonistici ritmi creoli. Il viaggio, dopo aver fatto la conoscenza di Tennessee Williams, Eudora Welty e William Faulkner, tra gli altri, si conclude nel Texas orientale, la casa di Joe Lansdale, uno dei narratori americani contemporanei più apprezzati dai lettori italiani. Il suo Texas è l’ultima propaggine del grande Sud e nel giardino di non poche case ancora sventola la bandiera del Dixie. (Giulio Perrone Editore)
L’animale notturno (Andrea Piva). Fare un sacco di soldi, a tutti i costi. Vittorio non ha dubbi: è questo l’unico modo di sfuggire al grigiore della sua vita attuale. Sceneggiatore appassionato e idealista, a soli trent’anni è già riuscito sia a sfondare che a clamorosamente fallire; d’altronde l’avere rotto il naso al regista con cui lavorava con profitto non è certo un bel biglietto da visita per i produttori, e oggi la sua carriera è decisamente in stallo. Nel disperato tentativo di cambiare corso alle cose, in un sussulto di ambizione e follia Vittorio decide di investire tutti i suoi risparmi nell’affitto di un sontuoso appartamento in pieno centro a Roma: perché si sa, per diventare ricchi bisogna innanzitutto cominciare a comportarsi da ricchi. Così, tra donne, alcol, droga e passeggiate con il naso all’insù in una Roma dalla bellezza che stordisce, il bisogno di soldi diventa presto una drammatica urgenza. Ed è proprio quando sta per rassegnarsi una volta per tutte al fallimento economico che Vittorio si imbatte nel senatore, un ricco ultraottantenne ieratico e sapiente con l’ossessione del gioco d’azzardo. Accordandogli un lauto compenso, il senatore si servirà di lui per accedere al mondo dei casinò online, che gli è vietato dalla figlia, preoccupata di vederlo rovinarsi come quando da giovane sperperava fortune in giro per il mondo. Ma soprattutto il senatore inizierà Vittorio, uomo di lettere e non di numeri, ai segreti della statistica e della matematica probabilistica. È il 2006, e il Texas Holdem, una variante spettacolare del nostro poker, sta prendendo piede in tutto il mondo: Vittorio, che ne ha sempre avuto la passione, ha adesso uno strumento formidabile per addomesticare la bestia. O forse per finirle più agevolmente in pasto? (Giunti Editore)
Cerchi infiniti (Cees Nooteboom). Dall’autore di “Tumbas”, una preziosa e folgorante raccolta di testi dedicati al Giappone. Certi viaggi hanno l’obiettivo segreto di «estraniarti dalle tue origini», «scardinarti l’esistenza»: «soltanto allora sei stato veramente via, così altrove da essere forse diventato un altro», scrive Cees Nooteboom, infaticabile esploratore di culture, riguardo al paese che conserva per lui un fascino unico: il Giappone.Cerchi infiniti raccoglie i suoi testi più illuminanti su quarant’anni di viaggi attraverso i paesaggi, le architetture, la poesia e la storia del Sol Levante. Dalle metropoli avveniristiche di Tokyo e Osaka alle antiche città imperiali di Kyoto e Nara, dalle incisioni di Hokusai e Hiroshige al teatro kabuki, il rapimento mistico e intellettuale dei giardini zen, quella coesistenza intrecciata di buddhismo e shintoismo nei templi e nei riti millenari che scandiscono ancora il calendario nelle campagne. Viaggi accompagnati dalle pagine di Kawabata, Mishima, Tanizaki, ma soprattutto dalle Note del guanciale di Sei Shōnagon e dalla Storia di Genji di Murasaki Shikibu, il primo romanzo della storia, che ritrae il raffinamento estremo a cui giunse l’isolata corte di Heian nell’XI secolo. Con la sua capacità di cogliere le sfumature più sottili, accendere connessioni, stimolarci a vedere con altri occhi e a rapportare il particolare all’universale, Nooteboom ci immerge nell’esperienza della scoperta, della bellezza e della sfida che il Giappone continua a rappresentare per l’Occidente: possiamo arrivare a conoscere veramente una cultura così lontana da noi? Ma è proprio nel confronto con l’altro che il viaggio diventa una ricerca sul fondo comune della condizione umana, un pellegrinaggio interiore per interrogarsi su se stessi. (Iperborea)
642 idee per scrivere (San Francisco Writers’ Grotto). Un successo da 450.000 copie negli Stati Uniti. Frutto delle menti letterarie e degli scrittori del San Francisco Writers’ Grotto, 642 idee per scrivere è un infallibile antidoto contro il blocco dello scrittore. Un libro per persone creative, per chi ama scrivere e per coloro che desiderano migliorare il proprio stile di scrittura. 642 proposte di scrittura uniche e fantasiose accompagnate da specifiche sezioni, perfettamente organizzate, in cui è possibile scrivere le proprie risposte e idee. Ricco di esercizi divertenti, vi sorprenderete di come sia semplice scrivere una storia e di come questa possa prendere nuove e originali direzioni. 642 idee per scrivere è anche un ottimo esercizio di lettura. Scoprirete il piacere di leggere e di raccontare le storie che siete riusciti a inventare. Il San Francisco Writers’ Grotto è un famoso studio di scrittori professionisti, 35 dei quali hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto. (L’Ippocampo Edizioni)
Qualcosa (Chiara Gamberale). La Principessa Qualcosa di Troppo, fin dalla nascita, rivela di possedere una meravigliosa ma pericolosa caratteristica: non ha limiti, è esagerata in tutto quello che fa. Si muove troppo, piange troppo, ride troppo e, soprattutto, vuole troppo. Ma quando, per la prima volta, un vero dolore la sorprende, la Principessa si ritrova «un buco al posto del cuore». Com’è possibile che proprio lei, abituata a emozioni tanto forti, improvvisamente non ne provi più nessuna? Smarrita, Qualcosa di Troppo prende a vagare per il regno e incontra così il Cavalier Niente che vive da solo in cima a una collina e passa tutto il giorno a «non-fare qualcosa di importante». Grazie a lui, anche la Principessa scopre il valore del «non-fare», del silenzio, perfino della noia: tutto quello da cui è abituata a fuggire. Tanto che, presto, Qualcosa di Troppo si ribella. E si tuffa in Smorfialibro, il nuovo modo di comunicare per cui tutti nel regno sembrano essere impazziti, s’innamora di un Principe sempre allegro, di un Conte sempre triste, di un Duca sempre indignato e, pur di non fermarsi e di non sentire l’insopportabile «nostalgia di Niente» che la perseguita, vive tante, troppe avventure… Fino ad arrivare in un misterioso luogo color pistacchio e capire perché «è il puro fatto di stare al mondo la vera avventura». Chiara Gamberale, abituata a dare voce alla nostra complessità, questa volta si concentra sul rischio che corriamo a volere riempire ossessivamente le nostre vite, anziché fare i conti con chi siamo e che cosa vogliamo. Grazie a un tono sognante e divertito, e al tocco surreale delle illustrazioni di Tuono Pettinato, Qualcosa ci aiuta così a difenderci dal Troppo. Ma, soprattutto, ci invita a fare pace col Niente. (Longanesi)
L’ombrello di Nietzsche (Thomas Hürlimann). Un ombrello strappato da un vento improvviso può ribaltare il pensiero occidentale?Sì, se il viandante sorpreso dal temporale è Friedrich Nietzsche nella sua estate engadinese, e guarda il suo ombrello rosso volare via come un’illusione felicemente perduta. Senza più ombrello tra lui e il cielo – a proteggerlo, ma nello stesso tempo a dividerlo – si arrende alla pioggia e agli elementi; inizia a danzare al ritmo di una musica eterna che viene dalla terra, e richiama chiunque la sappia ascoltare. Come seguire le tracce di questa passeggiata fatale? Magari è un gatto a indicarci la strada, insegnandoci a camminare senza meta, cogliendo e annusando in ogni foglia, in ogni rivolo d’acqua, la vita che meravigliosamente si trasforma; oppure è un momento cruciale, di dolore o gioia estrema, a donarci lo splendore elettrico dell’eternità terrena. Con la complicità di un gatto, di un ombrello rosso e della follia di Nietzsche, una densa riflessione sull’essere e sulla storia del pensiero diventa semplice e grandiosa come una passeggiata tra gli alberi. (Marcos y Marcos)
L’architettura del paesaggio italiano (Guido Ferrara). Uscito nel 1968 ma ancora profondamente attuale, a distanza di cinquant’anni il volume – oggi in una nuova edizione rinnovata e corretta – riferisce sul perché della permanenza della bellezza e sull’equilibrio dei paesaggi passati, presenti e futuri, dato che i processi reali di riproduzione delle risorse comportano evidenti responsabilità culturali e istituzionali di piano e di progetto, oggi nel nostro paese palesemente trascurate. (Marsilio)
L’unico viaggio che ho fatto (Emmanuela Carbé). A Gardaland, il grande parco delle mille attrazioni, si va all’avventura, sulle navi dei magnifici corsari e sulle terrorizzanti montagne russe, nel villaggio western e fra le tombe dei faraoni.Si va per mantenere una promessa fatta a un «minuscolo fratello» che cresce troppo in fretta, e si corre a perdifiato, senza fermarsi mai, su e giù per il parco, mentre l’ombra di un padre distante prende corpo. Un viaggio dentro la memoria e il presente, con l’Italia anni Ottanta di Bim Bum Bam e della Fiat Ritmo che fatica a riconoscersi negli abbonamenti comprati su internet e nei passaggi in BlaBlaCar. Nell’Unico viaggio che ho fatto Emmanuela Carbé racconta con acume e passione Gardaland, il nonluogo del divertimento che si ostina a restare un posto reale di persone vere e belle, racconta l’infanzia perduta tra nostalgia e sollievo e il nostro quotidiano che non s’incastra mai nei desideri e nei sogni, trovando infine un momento di felicità perfetta in un luogo che è, allo stesso tempo, la meta e l’inizio della fuga. (Minimum Fax)
Sharaz-de – Le mille e una notte (Sergio Toppi). Un capolavoro assoluto. Il re che sfogliando un antico volume viene avvelenato dalle sue pagine avrà ispirato Umberto Eco per “Il nome della Rosa”? Il genio della lampada irato di essere stato rinchiuso mille anni che vuole uccidere il suo salvatore, ma questi fa finta di non credere che lui davvero possa rientrare nella lampada e infine ve lo rinchiude… “Il gatto con gli stivali” quando buggera il drago che può cambiare forma avrà tratto qui la sua ispirazione? Le Mille una Notte è il grandissimo classico arabo che ha ispirato due mondi: quello orientale e quello occidentale. Dopo questo straordinario adattamento del Maestro dei Maestri Sergio Toppi, nessun altro autore ha potuto anche solo immaginare di fare un nuovo adattamento a fumetti, e così questo resta l’unico vero fumetto di Sharaz-de e dei suoi affascinanti racconti. Il sultano Shariyar, dopo essere stato tradito da sua moglie ed averla fatta decapitare, manda per il regno l’avviso di cedere al sovrano ogni notte una donna diversa del popolo, che all’alba verrebbe giustiziata. Figlia di un umile contadino, Sharaz-de si offre come vittima di sua spontanea volontà e, dopo aver giaciuto col re, prende a raccontargli una storia. Assorbito dai racconti, il re rimanda di volta in volta l’esecuzione della fanciulla. Ogni notte Sharaz-de interrompe sul più bello la storia che sta raccontando e l’indomani, finito un racconto, ne inizia un’altro ancora più avvincente. E’ così che sentiamo magici racconti d’Oriente, scritti oltre Mille anni fa e rivisitati da Toppi con il suo stile immaginifico che ci fa sognare. Il volume, con una prefazione scritta da Matteo Stefanelli e che contiene un’intervista inedita a Sergio Toppi, scomparso nel 2012, è stato stampato in sole 1500 copie. In trenta volumi cartonati – in bianco e nero e a colori – in uscita a cadenza bimestrale, verrà riproposta l’intera opera dello strabiliante e magico Toppi. (Edizioni NPE)
L’Alleanza dei corpi (Judith Butler). Judith Butler conduce una riflessione a partire dalle più recenti forme di manifestazione pubblica e di massa del dissenso contro l’istituzionalizzazione delle logiche di governo neoliberiste – da Zuccotti Square a Gezi Park ad Atene. Gli assembramenti negli spazi pubblici hanno una dimensione espressiva ed emotiva che non può essere ridotta al mero linguaggio: questi corpi che si radunano “parlano” e “interpellano” anche in assenza di un’articolazione di precise istanze o rivendicazioni. Dalla teoria dell’azione politica di Hannah Arendt, passando per una rilettura del canone filosofico-politico della modernità, alla rivisitazione delle proprie concezioni circa il ruolo del corpo nella politica, Butler sostiene la tesi per cui gli assembramenti delle lotte contemporanee implichino, in nuce, una riconcettualizzazione dello spazio pubblico e una ricomposizione delle soggettività che in esso dovranno apparire. Nella pubblica manifestazione della sofferenza per la precarizzazione, e dunque per la progressiva invivibilità, gli assembramenti esprimono al contempo una persistenza, e una resistenza che si attua mediante forme di democrazia, e di solidarietà, radicale, dalle quali si leva una nuova idea di “popolo” – un popolo che riconosce l’interdipendenza, che sperimenta forme reciproche di riconoscimento a partire dalla comune vulnerabilità, il soggetto politico della trasformazione sociale. (Nottetempo)