Al Salone dell’auto di Ginevra le auto elettriche e ibride sono le vere protagoniste. Dall’esposizione svizzera dell’automotive arriva la conferma che i grandi produttori puntano sui motori green. La domanda globale di auto elettriche e in aumento ei produttori cinesi vogliono imporsi su un mercato così promettente. I numeri dell’auto elettrica in Cina sono già molto consistenti. Pechino è già oggi il più vasto mercato al mondo per i veicoli elettrici davanti a Stati Uniti ed Europa. Il governo cinese persegue da almeno due decenni un ambizioso piano nazionale per coniugare lo sviluppo economico con il rispetto dell’ambiente. La lotta all’inquinamento è diventato uno dei pilastri del patto sociale tra popolazione e governanti e i veicoli elettrici hanno cominciato, così, a imporsi sulle strade della megalopoli cinesi congestionate dal traffico. Nella sola Pechino, nel 2016, erano attive quasi mille colonnine per la ricarica delle batterie e la Commissione nazionale per le riforme vuole arrivare a 12mila stazioni per ricaricare 5 milioni auto elettriche entro il 2020.
I leader del mercato delle batterie per auto elettriche sono le aziende del Giappone e della Corea del Sud. All’inizio del 2017 Panasonic e Tesla hanno raggiunto un accordo per avviare la produzione di celle e moduli fotovoltaici in uno stabilimento di Buffalo, nello stato di New York. Come riporta il Financial Times, è pronto a irrompere sul mercato Catl (Contemporary Amperex Technology Limited), l’azienda in più rapida espansione tra i produttori di power unit della Cina. Nel 2016 ha triplicato la capacità produttiva e prevede di aumentare la produzione di sei volte entro il 2020. Le imprese dell’ex Impero di mezzo possono contare sulle politiche governative favorevoli a base di sussidi per i veicoli elettrici a restrizioni sulle importazioni dei rivali stranieri. Pochi giorni fa l’azienda che ha il proprio quartier generale a Ningde, nella prefettura di Fujian (una delle più ricche ed economicamente dinamiche del Paese), ha acquistato il 22 per cento del fornitore automobilistico finlandese Valmet Automotive per aprirsi un varco nel mercato europeo dove starebbe cercando di aprire un proprio stabilimento produttivo.
Per le principali aziende cinesi del settore non è solo una questione di acquisizione di know how di nuove quote di mercato. C’è anche il problema dell’accesso alle risorse naturali di cui sono fatte le batterie. In questo campo i cinesi hanno un notevole vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti stranieri dato che hanno investito in imprese che estraggono e lavorano cobalto e litio così da ridurre i costi. Secondo le cifre pubblicate da Bloomberg New Energy Finance il costo medio di una batteria al litio per veicoli elettrici è calato del 35% dal 2014 al 2015.