Cancelliamo la patrimoniale. Sì, proprio così: mentre in vista della nuova manovra economica da molte parti (un pezzo del Pd, i fuoriusciti del Partito Democratico guidati da Bersani, Sinistra italiana di Fratoianni, tanto per citare solo qualche partito, senza dimenticare la Cgil della Camusso e gli altri sindacati), si invoca l’ennesima tassa sulla casa, invero la realtà di tutti giorni dimostra che serve esattamente il contrario. Ovvero, una drastica riduzione della tassazione sugli immobili.
Esclusivamente in Italia difatti in materia immobiliare si pagano le tasse sulle tasse: basti pensare che l’Irpef e le sue addizionali, più il contributo di solidarietà, arrivano a pesare fino a quasi il 50%.
La migliore dottrina economica e tributaria spiega che la congiunzione di tributi come Imu e Tasi all’imposizione sul reddito genera effetti espropriativi, che sono aggravati dalle dimensioni abnormi assunte dall’attuale prelievo locale rispetto a quello derivante dalla vecchia Ici.
Traduzione: chiusura di imprese, perdita di posti di lavoro, caduta dei consumi. E ancora non si corre ai ripari.
Da noi insomma questo principio di civiltà, che vuole che non si paghino le tasse sulle tasse, non è mai esistito e la sua assenza è ben lungi dall’essere compensata in altre forme. Ma da Mario Monti in poi sui proprietari di casa, piccoli o grandi che fossero, è stata sempre unicamente una stangata. Un disastro economico, una vergogna morale, un costo sociale insostenibile. E c’è pure qualche politico, soprattutto di sinistra, che ha il coraggio di proporre adesso altre patrimoniali…. Incredibile.