Banchiere di provinciaDonnarumma e prime donne

Si parla molto di Donnarumma, del suo contratto, del suo esame di maturità e delle sue scelte. Un argomento per riempire le pagine dei rotocalchi estivi e i commenti su facebook. Ma tutto questo ri...

Si parla molto di Donnarumma, del suo contratto, del suo esame di maturità e delle sue scelte. Un argomento per riempire le pagine dei rotocalchi estivi e i commenti su facebook. Ma tutto questo rischia di nascondere il vero cuore della questione: dietro al comportamento del singolo c’è sempre la visione della Società (in questo caso il Milan) il cui unico interesse non sarà solamente quello di avere una massa di giocatori forti, ma costruire una squadra.

Ecco. È qui il nocciolo della questione. La squadra. Diceva Michael Jordan: “Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati”. E come dargli torto? Il suo essere stato un grandissimo campione è anche nella visione d’insieme che ha saputo avere.

Ecco. È qui il nocciolo della questione. La squadra. Diceva Michael Jordan: “Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati”. E come dargli torto? Il suo essere stato un grandissimo campione è anche nella visione d’insieme che ha saputo avere. Per storia, passione e sensibilità, sono stato sempre più vicino al mondo del basket rispetto a quello del calcio. Fin da giovanissimo, oltre a nuotare tantissimo, mi sono misurato con il pallone a spicchi. Sono varesino di nascita e canturino d’adozione e chi mastica di pallacanestro conosce la rivalità che c’è tra queste due città.

Nel basket ho ritrovato anche molti concetti che come azienda [banca] stiamo portando avanti. L’esperienza avuta con la Pallacanestro Varese [http://www.linkiesta.it/it/blog-post/2017/03/24/bcc-e-basket-trova-le-differenze/25390/] e il recente workshop organizzato dal Legnano Basket hanno rafforzato la convinzione che lo spirito con cui si scende sul parquet deve essere lo stesso con cui si va in ufficio.

Nel basket ho ritrovato anche molti concetti che come azienda [banca] stiamo portando avanti. L’esperienza avuta con la Pallacanestro Varese e il recente workshop organizzato dal Legnano Basket hanno rafforzato la convinzione che lo spirito con cui si scende sul parquet deve essere lo stesso con cui si va in ufficio.

Del resto, il fil rouge della convention dipendenti che abbiamo fatto a Firenze qualche mese fa era mirato ad “importare” in ambito aziendale alcuni elementi prettamente sportivi. Chi ha visto il film “Coach Carter” lo sa. Aspetti come la determinazione, il senso di appartenenza ad un gruppo, il coraggio, ma anche la concentrazione, l’atteggiamento positivo … sono tutti trasversali alle due realtà. Una società sportiva e un’azienda hanno dinamiche molto simili. E noi ragioniamo come una squadra.

Me ne stò accorgendo in questo periodo perchè giro per le nostre filiali con l’obiettivo di “annusare” il clima e gli umori dei dipendenti per trovare il giusto boost per la seconda parte dell’anno. Me ne accorgo quando si tratta di far condividere strategie e di affrontare problemi. L’atteggiamento è quello giusto: una mentalità aperta, capace di lavorare in team, dove non ci sono mostrine ma si portano avanti i valori di tutto il team. Perché “se è vero che gli ordini del capo non si discutono, le idee sì”. Lo avevo ricordato a Firenze, e l’ho ritrovato nel discorso del Presidente di Confindustria Alto Milanese Giuseppe Scarpa nell’ultima assemblea associativa.

Aspetti come la determinazione, il senso di appartenenza ad un gruppo, il coraggio, ma anche la concentrazione, l’atteggiamento positivo … sono tutti trasversali alle due realtà. Una società sportiva e un’azienda hanno dinamiche molto simili. E noi ragioniamo come una squadra.

È la giusta mentalità che oggi vale, e tanto. La squadra mette al centro la persona, e la porta ad avere un forte senso identitario (pensiamo alla maglia). La squadra sa gioire dei successi e si compatta davanti alle sconfitte; ha una forza maggiore rispetto alla somma dei singoli e può porsi obiettivi anche più ambiziosi.

Rete, network, squadra. Non è più tempo di “prime donne”. Insomma … non avremo un canestro da mirare, ma con lo sport condividiamo veramente tanto. E poi, lasciatemelo dire, tutto questo è più facile se fatto con la maglia della cooperazione … ça va sans dire.

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