Non deve essere facile raccogliere un’eredità importante, pesante, ventennale, e portarla nel futuro.
Non lo è nelle famiglie, grandi o piccole che siano, non lo è certo nelle imprese.
Per fare tutto ciò servono coraggio, ottimismo, pragmatismo ed una buona dose di rischio: qualità sempre più rare in questi tempi così complessi e salati. Non ci sono molti modi per superare gli ostacoli, bisogna saper innovare, sempre, anticipare le tendenze, saper cogliere le opportunità che si presentano, avere lo slancio e la visionarietà giusta per portare in un tempo nuovo le idee ed i progetti.
Il refresh di Reti, la storica società di relazioni istituzionali e comunicazione, ha dentro di sè tutti questi elementi. Chiaramente non è solo un cambio di logo, seppure importante, così come non è solo una nuove veste grafica del sito web, e non è certamente solo un’operazione di maquillage, ma è un cambio di fase che è propria di chi sa coraggiosamente innovare e vedere oltre il perimetro dell’hic et nunc. Ad indossare gli abiti di questa nuova stagione ci sono giovani professionisti, molti under 40, nativi digitali, e donne con riconosciute capacità manageriali.
Gli ingredenti giusti per fare nuova e buona impresa.
L’aria di questa stagione che si apre è piena di positive vibrazioni e attese febbrili.
Lo si capisce dalle parole usate dai protagonisti, lo si legge nei loro occhi.
Il party organizzato per presentare la “nuova” Reti, con tanto di hashtag: #RetiRefresh, non è stato solo un rito beneaugurante ma il colpo sparato in alto dallo starter, per questa nuova corsa che viene da lontano e che vuole arrivare lontanissimo.
Con le energie di una squadra di top player, e la guida sicura e solida di Giusi Gallotto, Reti si presenta all’appuntamento con il futuro nel suo modo migliore. Con la certezza di avere al proprio fianco professionisti come Antonio Iannamorelli, Francesca Pucci, Stefano Rugugini, Martina Colasante, Marco Cappa, un senior advisor del calibro di Massimo Micucci (fondatore di Reti), e un team di giovani leve pronte a sollevare il mondo, la CEO Gallotto sa di avere a disposizione le risorse giuste per affrontare la lunga scalata che ha davanti.
D’altronde lo diceva anche il non ancora presidente Frank Underwood, forse citato nella clip video proiettata durante la festa romana, che “The harder the climb, the better the view from the top”.
Alors on danse.