L’Assemblea nazionale francese ha approvato a larga maggioranza la legge organica sulla “moralizzazione della vita pubblica”. Il provvedimento legislativo, promesso dal Presidente Macron in campagna elettorale, si compone di diversi punti fondamentali e ha un obiettivo chiaro: ristabilire la fiducia tra cittadini e politica.
Divieto per i parlamentari, i ministri e gli eletti locali di assumere un membro della famiglia come collaboratore.
Soppressione della “riserva parlamentare”. Si tratta di una somma di denaro, di circa 140 milioni all’anno, a disposizione dei deputati e dei senatori per sostenere associazioni e collettività locali.
Istituzione di una “banca della democrazia” e di un “mediatore del credito” per consentire un dialogo più trasparente tra le banche, i partiti e i candidati.
Controllo fiscale dei parlamentari all’inizio del mandato.
Creazione di “registri pubblici” per i parlamentari in situazione di conflitto d’interessi.
Sono sicuramente regole che poco incidono sulla vita quotidiana dei Francesi. L’obiettivo della “loi de moralisation de la vie publique” è, semplicemente, quello di fissare dei limiti alle pratiche che ormai, in tutta Europa, sono percepite dagli elettori come il frutto di un privilegio. In ogni caso, al netto di valutazioni politiche, si tratta di una promessa mantenuta.