(Foto di Tony Vece)
Lo chiamano “calcio minore” ma è solo un modo poco elegante di definirlo, eppure è lo sport più visto e vissuto nell’Italia dei piccoli e medi comuni che rappresentano la spina dorsale del nostro paese. L’Italia interiore si può raccontare in ogni modo, con poesie e romanzi, con mappe, statistiche, studi e geografie di orientamenti culturali, sociali e politici, ma la domenica, ogni maledetta domenica, c’è un pezzo d’Italia che si ritrova negli stati che non sono mainstream, a gioire o soffrire per un palo ed un gol.
E’ esattamente questo ciò che sta avvenendo a Potenza, il capoluogo di regione lucano, da quando è iniziato il campionato di serie D, girone H. Sette vittorie su sette partite giocate, miglior attacco e miglior difesa, atmosfera in città e nello stadio che non hanno nulla a che fare con i dilettanti. Per capire di cosa stiamo parlando prendete lo spettacolo di pubblico di domenica 15 ottobre, che ha riempito gli spalti del campo potentino intitolato ad Alfredo Viviani, che nel 1919 fondò il Potenza Sport Club. Prendete la rovesciata di Carlos Clay França, attaccante del Potenza calcio, ormai è già nella storia di questo campionato e della sua squadra. L’hanno vista tutti: allo stadio, in foto o in video, tanti ne parlano e ne continueranno a parlare per molto tempo ancora.
Bella, si, al limite della perfezione. Una torsione fisica che ha dell’incredibile, ma non se sei il bomber nato a Jaguariúna. Quel gesto atletico appartiene all’antologia delle sue migliori gesta, che negli anni hanno alimentato il mito ed il suo racconto. Basta scorrere le foto ed i video della carriere atletica del numero 9 rossoblù per capire che quel tipo di gol gli appartiene, come se fosse una questione genetica.
Settimo minuto del secondo tempo.
Ousmane Diop, centrocampista classe 1994, è sul lato destro al limite dell’area avversaria, tiene la palla in attesa del cross, ha il tempo di sistemarla e di calciarla bene dall’altro lato dove lo aspetta il giovane e talentuoso Panico che, senza dare troppo tempo all’avversario nemmeno per respirare, la butta nel mezzo servendo a França un assist preciso e diretto. Il brasiliano è di spalle alla porta, come spesso preferisce giocare, a pochi centimetri dal dischetto dei rigori. Si alza da terra, vola libero sfidando la forza di gravità, fa fare al suo corpo un movimento inaspettato e spettacolare, impatta il pallone con il sinistro e fa gol. Pubblico del Viviani in delirio, estasiato da una bellezza umana che è arte e poesia.
Nel rito del bar sport, social e non, si sprecano e si moltiplicano i paragoni.
C’è chi rivede il gesto eroico di Parola, ex difensore della Juventus, che 15 gennaio 1950, all’ottantesimo minuto di Fiorentina-Juventus, respinse la palla con uno stacco imperioso. Quel gesto, fotografato dal giornalista Corrado Banchi, è diventato ormai il simbolo delle note figurine di calciatori, vendute in tutto il mondo. Nell’elenco trova spazio anche un paragone cinematografico, con la rovesciata di Edson Arantes do Nascimento, al secolo Pelè, nel film “Fuga per la vittoria” con Sylvester Stallone, Michael Caine, lo stesso Pelè, diretto da John Huston. La lista non finisce qui, chiaramente, perché nell’ordine c’è anche la sforbiciata di De Simone nel derby contro il Matera, della stagione 2000-2001.
L’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo, così come Pasolini definì il calcio, ha conosciuto un nuovo atto, sul teatro verde del Viviani, con un protagonista nato per regalare emozioni e sprazzi di luce intensissima e serena. Della partita che ha visto vincere il Potenza sulla diretta avversaria del girone, l’Audace Cerignola, vanno segnalati il gol di Siclari, una potente progressione fatta di forza fisica e lucidità mentale nell’esecuzione finale, ed il secondo gol di França che, senza la rovesciata iconica, sarebbe da raccontare per precisione, forza e velocità.
Il bel calcio, che non conosce geografie e categorie ma appartiene solo alla storia, sa ancora regalare emozioni vivissime che scorrono sulla palle e nel sangue, non solo dei suoi tifosi più accesi. Tra i meriti di questo Potenza del presidente Caiata e di mister Ragno, l’uomo del record dei 102 punti con il Monopoli, c’è sicuramente quello di aver rigenerato un sentimento, che non è solo di amore per una maglia o una città, ma di orgoglio per l’appartenenza ad una comunità che si è riscoperta molto più viva del racconto che l’ha caratterizzata per molto tempo.