C’era una volta l’Irlanda timorata di Dio. Quella Irlanda nelle cui case potevi leggere (capitò al sottoscritto, all’inizio degli anni ’80) cartelli appesi alle pareti con questa scritta (maiuscole comprese): “Dio è il CAPO di questa casa, l’OSPITE invisibile di ogni pasto, l’ASCOLTATORE silenzioso di ogni conversazione”. Poi arrivò la secolarizzazione. Nel 1979 fu tolto il divieto alla vendita di anticoncezionali. Nel 1995 fu ammesso il divorzio (era vietato dalla Costituzione). I matrimoni omosessuali sono diventati legali nel maggio del 2015 in seguito a un voto popolare (unico caso al mondo in cui i matrimonio egualitario è stato legalizzato con una consultazione massa). Dal giugno di quest’anno l’Irlanda ha un Taoiseach (primo ministro) dichiaratamente gay e di origine indiana, Leo Varadkar. L’aborto resta illegale, ma un referendum per legalizzarlo, almeno in parte, si svolgerà fra il 2018 e il 2019.
A rendere l’Irlanda un po’ meno timorata di Dio hanno poi contribuito gli scandali legati alla pedofilia e agli abusi sessuali del clero, che hanno eroso molto pesantemente la credibilità della Chiesa cattolica irlandese. Una ulteriore batosta è arrivata nell’estate del 2016, quando l’Arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, ha dovuto trasferire alcuni seminaristi al collegio irlandese di Roma dopo aver scoperto che alcuni di loro, nel prestigioso seminario di San Patrizio a Maynooth, usavano sui loro telefoni delle applicazioni per incontri omosessuali.
Lo scandalo ha lasciato il segno. È di questi giorni la notizia che al seminario di Maynooth quest’anno ci sono soltanto 6 nuovi iscritti. È il numero più basso dal 1795, anno della fondazione del St Patrick’s College. Gli aspiranti preti entrati nel seminario erano stati 14 nel 2016, 17 nel 2015, 14 nel 2013 e 20 nel 2013.
Al contrario, raddoppia il numero degli iscritti per diventare ministri della Church of Ireland, la provincia autonoma della Chiesa Anglicana. I nuovi ammessi ai corsi dell’Istituto Teologico di Dublino della Church of Ireland sono 12 (fra cui 2 donne).
In totale stanno studiando al seminario di Maynooth 41 giovani, mentre il totale degli aspiranti ministri protestanti è di 34.
Nella Repubblica irlandese i protestanti restano una minoranza (126.400, cioè il 3,4 per cento della popolazione, secondo il censimento del 2016). Continuano a dichiararsi cattolici il 78 per cento degli irlandesi (dieci anni fa erano il 93 per cento), mentre cresce il numero degli atei.Nel 2011 gli irlandesi che sulla scheda del censimento avevano barrato la casella “no religion” erano stati 277.237. L’anno scorso sono stati 481.388.