Siamo agli sgoccioli della legislatura e come sovente avviene in questi casi si moltiplicano le votazioni quasi senza soluzione di continuità. A partire da quelle che hanno prodotto pochi giorni fa la nuova legge elettorale. Un’approvazione, come si sa, contestata fortemente in aula e in piazza. Ci vogliamo tornare perché al Senato si sono sentite grida, urla e parolacce varie, e paragoni eclatanti con il fascismo, e si sono visti anche gesti dell’ombrello, protagonisti appunto senatori della Repubblica. Nel contempo a Piazza della Rotonda cori da stadio e insulti a gogò nella contestazione a Cinque Stelle, anche se le manifestazioni di piazza sono certamente un’altra cosa rispetto alle aule parlamentari. Rimane il fatto che pure per il cosiddetto Rosatellum bis l’assemblea del Senato è stata teatro di volgarità di diverso tipo. Scene già viste in precedenza, per carità, ma che aumentano la voglia di uno stile più sobrio, più rispettoso, persino più elegante ed educato. La politica oggi è cambiata molto, moltissimo, letteralmente stravolta spesso e volentieri dalle nuove tecnologie, però forse ai politici odierni, ai senatori in testa, più e prima di ogni cosa servirebbe un corso accelerato di buone maniere. Bon ton, galateo, please… E in fretta! Chissà se la selezione dei candidati in vista delle nuove elezioni politiche risponderà anche a criteri di questo tipo.
31 Ottobre 2017