ilGraffioPd, il nemico è l’astensionismo

Nell’ultima Direzione Pd, una delle più difficili per l’attuale Segretario, Matteo Renzi ha ceduto alle pressioni dopo il ko in Sicilia, e ha fatto quello che probabilmente non avrebbe mai voluto ...

Nell’ultima Direzione Pd, una delle più difficili per l’attuale Segretario, Matteo Renzi ha ceduto alle pressioni dopo il ko in Sicilia, e ha fatto quello che probabilmente non avrebbe mai voluto fare, ovvero ha aperto ad un’alleanza che comprenda pure i fuoriusciti Dem, cioè Pierluigi Bersani e Massimo D’Alema, oggi leader di Articolo Uno. Insomma, l’ex premier è stato costretto a tendere la mano a persone che considera avversari personali. Una mossa che, al di là dell’effettivo risultato concreto, che si potrà valutare solo nei prossimi giorni dopo il lavoro svolto principalmente da Piero Fassino, da tutti gli osservatori è ritenuta imprescindibile per il centrosinistra se vuole tornare al governo del Paese. Eppure, se si guarda bene il voto siciliano, i conti non tornano comunque. Anche sommando il consenso del candidato Dem alla Regione Sicilia, Micari, con le preferenze del candidato della Sinistra, Fava, ugualmente rimangono in testa il centrodestra e il M5S. E di gran lunga. Ovviamente le Amministrative sono un test locale, ma anche a livello nazionale potrebbe riprodursi la stessa realtà. Morale, Renzi e compagni devono riconquistare ben più di mere sigle di partito, bensì una grossa fetta di elettorato che alle urne proprio non si è presentato. Una sfida più complicata che ricomporre un cartello elettorale.

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