Ipse DixitCortina. Primus inter pares.

Quando un giornalista utilizza una scrittura calibrata, misurata e ben bilanciata, tesa a designare una linea di opinione ed un atteggiamento di estrema attenzione al rispetto generale, lo si defin...

Quando un giornalista utilizza una scrittura calibrata, misurata e ben bilanciata, tesa a designare una linea di opinione ed un atteggiamento di estrema attenzione al rispetto generale, lo si definisce un cronista politically correct.

Se lo fossi anch’io, scriverei di essere reduce dalla trasferta al seguito della Coppa del Mondo di Sci 2018 a Cortina d’Ampezzo, una delle tante belle località che ospitano le gare della FIS Alpine Ski World Cup. Ma io non sono politically correct e quindi vi dico che Cortina non è una delle tante; Cortina è primus inter pares. Unica, particolare, incantevole, una rara perla incastonata tra le vette dolomitiche del Cadore.

Ed anche agonisticamente parlando, ha un fascino particolarissimo che ogni anno stuzzica tutte le atlete che gareggiano, in particolare le ragazze giunte dall’estero (team USA in pole position).

Quest’anno più che mai la tappa ampezzana della Coppa del Mondo femminile è stata importante per darci qualche preziosa indicazione in vista delle ormai vicine Olimpiadi che si disputeranno in febbraio in Corea, a Pyeongchang. Tre gare, due discese libere ed un SuperG, tutte disputate sulla pista Olimpia delle Tofane.

Non essendo un tecnico non scriverò una sola riga riguardo alla qualità della neve, alla preparazione dei materiali, ai gesti tecnici delle atlete in gara. Niente di niente riguardo raggi di curvatura, sciancrature, appoggi sull’esterno eccetera eccetera. Proverò solamente a descrivere le sensazioni provate e le impressioni ricevute osservando alcune ragazze prima, durante e dopo le gare, in attesa di un’edizione dei Giochi Olimpici invernali che sulla carta appare come una delle più equilibrate di sempre, almeno nelle discipline veloci.

Parto da Sofia Goggia (la nostra amicizia me lo impone), attuale regina dello sci azzurro. A Cortina ha vinto alla grande la prima discesa libera, ottenendo il secondo successo consecutivo della stagione. Sabato, in occasione della seconda prova di discesa, ha fatto un volo pazzesco salvandosi grazie all’airbag Dainese che indossava, alle sue doti atletiche (Artina docet) ed alla sua reattività mentale. Per lei un bello spaghetto ed una serie di contusioni. Per me e per i suoi cari presenti all’arrivo un principio di infarto, un’apnea di diversi secondi ed una rapida rinfrescata ad alcune imprecazioni che non usavo più dai tempi del militare.

Domenica nel SuperG una partenza sfortunata ed un’altra uscita rischiosa. Nel gergo dello sci sono le ormai famosissime goggiate, bizzarre variazioni sul tema che solo lei sa suonare. Tutto sommato, al di là della delusione, due uscite prese con una buona dose di filosofia: “quando vinci sali in alto in alto ed è normale che, quando arrivano, le cadute fanno più male”.

Conoscendola un pochino, sono pronto a scommettere che prima cercherà in se stessa un maggiore equilibrio e poi girerà pagina, guardando avanti con determinazione.

Lindsey cosa pensi di Sofia?

Lindsey cosa pensi di Sofia? Una domanda che non si poteva non porre alla fuoriclasse statunitense Lindsey Vonn in zona mista, a ridosso dell’arrivo. Tanti complimenti per la nostra atleta, per il suo carattere disponibile e determinato e poi una frase molto significativa. “Mi somiglia molto. Anche lei come me non si risparmia mai, per noi funziona così, o tutto o niente”. Come minimo si è trattato un forte endorsement, quasi un’investitura alla successione.

La vera investitura ad idolo sportivo Sofia l’ha ricevuta dai tifosi, in particolare dai più giovani. Al termine dello sfortunato SuperG domenicale lei è stata l’ultima atleta a lasciare il campo di gara. Mentre il personale tecnico aveva già smontato quasi un terzo delle strutture, una folla di ragazzini la attendeva. Erano lì solo per lei e ci sarebbero rimasti probabilmente ancora a lungo, per poterla salutare e per poterle stringere la mano o per fare un selfie. La sera precedente, a ridosso del sorteggio dei pettorali, Sofia ha fatto una sosta promozionale in due negozi del centro di proprietà di due differenti sponsor della Nazionale. Uscita dal primo (dopo un’intervista Sky) si è diretta verso il secondo, seguita da un foltissimo codazzo di giovani tifosi con genitori al seguito. Sono certo che i fratelli Grimm, autori de Il Pifferaio di Hamelin, l’avrebbero adorata!

Cosa farà in Corea? E chi lo sa!! Penso sia vero quello che mi ha detto prima di ripartire un collega che segue lo sci dalla notte dei tempi: se Sofia sfrutta bene anche solo il 70% del suo attuale potenziale non c’è forza al mondo che possa tirarla giù da qualsiasi podio.

Diventerai un leone e dal tuo cuore scaturirà un ruggito. (Osho)

Diventerai un leone e dal tuo cuore scaturirà un ruggito. (Osho)

Forse qualcuno pensava che l’avanzare degli anni oppure gli infortuni subiti potessero averle messe fuori dai giochi. Ma le leonesse si sono alzate e con un forte ruggito sono tornate in pista, a reclamare il proprio ruolo di predominio nel grande circo dello sci. Lindsey Vonn e Lara Gut a Cortina hanno rispettivamente vinto una discesa libera ed un SuperG, riportando in alto le proprie quotazioni nelle tabelle di tutti i bookmakers in vista della trasferta olimpica.

Certo, non hanno avuto costanza di rendimento durante la stagione, a tratti hanno faticato a tenere testa ad un numero elevato di colleghe diventate fortemente competitive, però hanno l’esperienza, il talento e la determinazione per poter colpire a freddo in qualsiasi momento.

A Pyeongchang 2018 arrivano tra le favorite. Un antichissimo proverbio africano dice che “chi ha visto il leone ruggire non corre allo stesso modo di chi lo ha soltanto sentito”. Le avversarie di Lindsey e Lara non dovranno temere solo il palmares e la fama di queste due grandi atlete… perchè a Cortina le leonesse si sono alzate ed hanno cominciato a ruggire. E tutti lo hanno visto.

Federica Brignone non ha trascorso a Cortina un bel week end. Un ritiro, un piazzamento fuori dalla top ten ed una rinuncia. Una forte influenza ha costretto la nostra azzurra a raccogliere molto meno di quanto avrebbe potuto portare a casa, ma la sua classe è indiscussa ed indiscutibile. Sappiamo che gli occhi più belli della coppa del mondo hanno poi brillato a Plan de Corones sul terzo gradino del podio, una volta migliorata un pò la salute.

Se Federica decidesse (in particolare in gigante) di prendere in mano tavolozza, pennelli e colori come lei sa fare, alle Olimpiadi potrebbe regalarci uno splendido quadro.

Le gare olimpiche sono competizioni one shot

Nadia Fanchini, Johanna Schnarf, Irene Curtoni, Marta Bassino, hanno tutte dimostrato di essere in condizione, pronte a salire su un gradino del podio olimpico. Le gare olimpiche sono competizioni one shot, non si costruiscono a tappe come le classifiche della Coppa del Mondo. Una discesa, un’occasione da cogliere, o tutto niente. E le nostre azzurre, indipendentemente dal ranking stagionale e dai punti di Coppa, sono tutte in grado di piazzare la stoccata vincente. O la va o la spacca!

Un discorso a parte va fatto per colei che appare oggi come la favorita assoluta. La giovane statunitense Mikaela Shiffrin.

In slalom speciale per batterla è necessario farle una macumba, e dicono che non sia proprio un gesto carino da farsi, specie in sede olimpica. Ma anche nelle specialità veloci sta iniziando a dire la sua con una certa insistenza. Tutti gli occhi saranno puntati su di lei, la bionda principessa di Frozen. Indipendentemente dai risultati che coglierà, sarà comunque un grande piacere vederla gareggiare, ben sapendo che (salvo che non si stufi presto di sciare a livello agonistico) potrebbe diventare proprio lei la più titolata atleta di sempre dello sci mondiale femminile. Il suo palmares, oggi che ha solo 22 anni, procura già le vertigini.

Saranno Giochi Olimpici da batticuore perchè insieme alle atlete che ho citato vedremo in pista molte altre ragazze con i numeri giusti per imporsi, senza suscitare sorpresa alcuna. Veith, il vulcano Schmidhofer, la sempre più tosta Mowinckel, Wiles, Venier, Siebenhofer, Weirather, Gisin, Worley… e mi fermo qui, anche se potrei andare avanti ancora per diverse righe.

Saranno Olimpiadi invernali avvincenti, imperdibili; ci possiamo mettere la mano sul fuoco… Ipse Dixit Cortina d’Ampezzo.

Vinca la migliore e speriamo che sia d’azzurro vestita…

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