Giovine Europa now#PoliticheMMXVIII Paolo Gentiloni e la sfida dell’inclusione _

Grazie a Matteo Laurenti, che inizia a cimentarsi sulle prossime elezioni. Oggi nel suo mirino Paolo Gentiloni. Dove sono Helmer, Herman, Bert, Tony e Charlie, il debole di volonta', il forte d...

Grazie a Matteo Laurenti, che inizia a cimentarsi sulle prossime elezioni. Oggi nel suo mirino Paolo Gentiloni.

Dove sono Helmer, Herman, Bert, Tony e Charlie, il debole di volonta’, il forte di braccia, il buffone, l’ubriacone, l’attabrighe? Tutti, tutti, dormono sulla collina.
Uno mori’ di febbre, Uno bruciato in miniera, uno ucciso in una rissa, uno mori’ in prigione, uno cadde da un ponte mentre faticava per moglie e figli, tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina (…)

[La Collina _ Antologia di Spoon River _ E.L. Masters 1915_45 ]

Dove sono i personaggi delle prossime elezioni politiche? Le prime dallo sforamento dei parametri sul debito di Bruxelles del 2011. Parametri che a quanto pare hanno sforato un po’ tutti tranne noi e e la Grecia. (La Spagna pure? Ha ragione Di Maio?) Perche’?
Perche’ l’ Italia era “almeno” da riformare legislativamente, o almeno ce lo chiedeva l’ Europa. L’allineamento. Perche’ poi, dopo il – gia’ abortito nel concepimento – referendum del 4 dicembre 2016 farsa, la fiducia su ddl senza testo o neanche mandati in stampa dagli allegati mail salvati nei ministeri, che hanno portato la terza carica dello Stato Pietro Grasso a fare quello che ha fatto; certe trascrizioni di pezze da tanga legislative come veline, per veline di alto rango giuslavorista e cursus honorum del resto come unico testo; certe nevralgiche garanzie di possibilita’, se non perche’ no? Concessioni di dialogo con la Francia e la Germania se non addirittura con David Cameron?

Perche’ poi questa e’ una cosa, la credibilita’ nei posti giusti affinche’ i giusti ci lascino respirare, che il PD (Gentiloni, Renzi, Letta, Prodi e ahime’, gli altri dello Spinelli Group alla Commissione Europea) sa benissimo, Renzi ha sempre enunciato i suoi tweet con l’arbitrarieta’ indicativa di un uomo “con le spalle coperte”. IL M5S lo applica come argomento a contrasto delle proprie confutazioni, le centrodestre sempre nel loro decisionismo socialista, impotente poiche’ gollista strisciante e quindi borghese millefoglie, cosi’ Achille Occhetto nel 1983, nei secoli dei secoli riluttante a riconoscersi a quindi a pronunciarsi: “TUTTO INCLUSO” in merito al dogma dell’unità nazionale valore primario e non negoziabile, cosi’ Isabella Rauti in queste ore, fanno finta di non darci troppo peso perche’ da sempre indigesti alla BCE. La credibilita’ rimane pero’ l’unico soggetto politico economico e l’unico oggetto/posta in palio del contendere sovrano. Da Sovrano che poi diventa di Diritto? Come dal ’46 al ’48, giusto?

Paolo Gentiloni. Paolo Gentiloni per vincere ed essere contemporaneamente l’ennesimo essere politico che salva la dignita’ a Romano Prodi in UE, cosa che gli garantirebbe di fatto l’allure di capo del partito e del governo assieme, deve, come fece l’ex segretario Achille Occhetto, raggruppare i e le reduci dell’ ANPI, cioe’ della maggioranza dei SI al referendum di riforma costituzionale scorso e dirgli: “Signore e Signori, per essere nuovamente credibili agli occhi della BCE e della sua elemosina, come del resto unica sua secolare forma di transizione (tassabile) di denaro in regime di quaresima eterna di Maastricht dal 1992 e progressivamente, per alzare i salari dei vostri nipotini e sentirvi tanto gratificati di esservi battuti per la loro autonomia ma ancora di piu’ se emigrano e vi lasciano in pace, ebbene, si deve accogliere l’ invito del 25 aprile 2009 che da L’Aquila fraz. Onna per bocca dell’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi lancio’ all’Abruzzo e all’Unione Europea tutta, e cioe’ che: la festa della Liberazione possa diventare la festa delle Liberta’, e possa togliere a questa ricorrenza il carattere di contrapposizione. Che la cultura rivoluzionaria le ha dato e che ancora “divide” piuttosto che “unire” ( ) da paese reietto a paese rispettato.

Come mai si sarebbe potuto sciogliere prima l’eurocomunismo nel “Lasciateci osare di piu’ con la liberta’” delle Agende dei singoli stati ed ex stati membri nazione dei mai Stati Uniti d’Europa previsti da Hugo, Spinelli e il Delors della concorrenza che stimola, la cooperazione che integra e la solidarieta’ che unisce? Alla distruzione dei muri pregiudiziali invocata da De Gasperi a Parigi con l’assegno in saccoccia che tanto impressiono’ il giovine Kohl? “Distruggere i muri per avere rispetto.” No, per avere credibilita’. Liquida sarebbe meglio. Dato i tempi.

Lasciateci osare chiese Angela Merkel al Bundestag elogiando Schroeder che lavorava per i russi. Lasciate osare chiese Tony Blair al Congresso mentre si arrampicava sugli specchi del WTO irakeno e i primi, agghiaccianti risultanti sulla produzione delle privatizzazioni della terza via laburista, ai laburisti di cui era leader, prima ancora che come inquilino di Downing Street. Lasciateci osare ha chiesto recentemente Emmanuel Macron alla Sorbona. Tirando, quest’ultimo, a trascendere come suo fare accennando ai cafe di un incipit de Una certa idea di Europa di George Stevens (2005) a me caro: I parafulmini devono essere saldamente infissi nel terreno. Anche le idee più astratte e speculative devono essere ancorate nella realtà, nella materia delle cose. Che dire allora dell’idea di Europa? L’Europa è i suoi caffè, quelli che i francesi chiamano cafés. Osate osate osate con il diritto di essere folli chiese poi Steve 790 miliardi di dollari di capitalizzazione. Berlusconi in effetti, con il suo ghe pensi mi risulto’ in confronto ai fatti di oggi un rantolo di Tavecchio.

Osare piu’ liberta’ per quindi piu’ Democrazia pero’ l’ha gia’ proposto Renzi al PD. Al PD, a Berlusconi, alla Koalizione a Federica Guidi e Maria Elena Boschi e a tutti quelli che ha usato. Ma a differenza dei capi di stato sopracitati, con effetti del consenso netto in caduta dal 30 a meno del 16% in coalizioni talmente liquide da dover costruire un’ Arca, perche’ poi di ponti a campata cosi’ ampia non esisteranno mai neanche a Messina. Quindi Paolo Gentiloni, per rimanere a galla, pur senza esaurire la passione per l’uso di troppa ragione diplomatica ad avere aspettato e aspettato, masticando margherite, guardando, accollandosi le spese di un cosi’ esigente cognome, essere credibili e quindi ascoltati, almeno sulla deflazione salariale (la soluzione delle Coop ai danni sull’occupazione produzione sviluppo, per stare a galla nella ricrescita), nel caso sarebbe costretto a cercare davvero un’alleanza post elettorale con il M5S con quest’ultimo per un pelo fuori dal premio del 40%, ha capito a differenza di Renzi che il M5S all’autonomia in Parlamento, ci puo’ arrivare. Come conciliare pero’ il lasciateci lavorare e osare la democrazia con un Silvio Berlusconi che per Liberta’ aveva assunto il fideismo paracorporativo evangelico della Religione della Liberta’?

Potrebbe confermare quello che lo ha portato ad essere nominato per la scommessa referendaria persa di Renzi. Ma promettendo non piu’ nuove leggi, ma superando sulla destra il centrodestra e il M5S, con delle Feste. O almeno con lo stesso significato dell’ Uso parziale alternativo vero motto del MovimentoStudentesco. Le Feste che sono state il volano dell’identita’ di genere democristiana all’interno dei giovani turchi. Cosi’ come Roma venne sua volta invasa dalla Grecia e la Germania inglobato l’Est con tutta la Merkel, il PCI colonizzato a sua volta dalla sinistra extraparlamentare uso’ quest’ultima per lavare i panni socialisti sull’Arno. Cosa che i comunisti dell’Ayatollah Berlinguer davvero non potevano fare. UP Patriots to Arms! Quindi Occhetto Gentiloni per vincere.

Dal Compromesso storico a Democrazia Proletaria. E quindi il MS di Mario Capanna. Con l’amico Chicco Testa e Walter Veltroni dall’altra parte entrano ed escono da molte feste. Scoprono i Verdi tedeschi. Nessun oratorio verde bianco o rosso pero’, ma comunicazione. Conoscersi. Mischiarsi nella mensa figli UFFICIALI nell’Arcipelago Gulag. Tutto rimaneva extraparlamentare, quindi Il personale che diventa politico. Contro l’emarginazione la solitudine e la noia borghese, come vittoria morale contro chi ti opprime e sfrutta a lavoro, come sperimentazione dei propri corpi, conoscerli, come terreno di lotta e propaganda, ma soprattutto per incanalare questa accumulata energia di esperienze. Tu togli io includo. Una volta da me, l’altra ci autoinvitiamo da terzi. Altrimenti Gruppo Misto d’Improvvisazione. Quindi, sulle prime segmentazioni vere della domanda sull’offerta in merito all’atomizzazione e quindi liquidita’ del consumatore mercificato, in realta’ il centrosinistra italiano gia’ lavorava per OSARE. Lavorava ben duro su quella che e’ stata la lungimiranza di diventare craxiani 30 anni dopo. In tempo per Black Mirror su Netflix. La generazione precedente (la mia) non lo poteva ancora comprendere (cioe’ votare). Ma ora, la vittoria deve essere una messa in pratica di tutto questi anni di inclusione.

Rimanendo legati all’UE a doppia mandata con la Seconda Repubblica, e’ stato responsabile della comunicazione prima per Rutelli, poi per la Margherita, poi Ministro delle telecomunicazioni per Prodi…Leopolda…Quirinale. Candidato per Prodi UE a marzo. Tutto quello che vedete nella foto a collage. A conti fatti potrebbe essere il prossimo Giorgio Napolitano. Ma come Presidente del consiglio.

Come tradurre tutto questo in una vittoria? Il nostro paese, negli ultimi 6 anni ha dovuto venire a conti con moltissimi compromessi morali derivati e derivati tossici. Renzi e Boschi hanno gia’ fatto un patto con Berlusconi che a sua volta sedotto e abbandonato e’ tornato da Salvini e Meloni. Il Movimento 5 Stelle, che accusa il Centro Destra di avergli copiato il programma energetico e fiscale (almeno) e’ in realta’ l’unico vero avversario al Party inclusivo definitivo. Forte pero’ del concetto che se c’e’ un posto vuoto, lo si occupa, Paolo Gentiloni potrebbe veramente fare del Quirinale un Uso Parziale Alternativo. Magari declinando la Casa del mondo interpretato di Rilke in Casa comune di Kohl. Ma essendo rimasto solo in fin dei conti un ex catechista che “allarga le proprie conoscenze” ciclicamente, confondera’ Kohl con Il Papa. Ed emigrera’ sconfitto in America a combattere contro Trump. Perche’ quella e’ l’unica cosa che hanno sempre voluto i post comunisti Dem italiani. Essere americani. Internazionali? Internazionalisti? Come De Benedetti. Ecco. Appunto, americani. Liberi. O liberati come loro. Di certo non europei. Come gli Italiani 73 anni fa.

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